ROMA – Se Donald Trump fosse stato rieletto presidente degli Stati Uniti nel 2020, la “crisi” in Ucraina avrebbe potuto essere evitata: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, citato dall’agenzia di stampa Novosti.
Il riferimento è all’offensiva di Mosca, definita dal Cremlino “operazione militare speciale”, avviata il 24 febbraio 2022. Putin si è soffermato sui suoi rapporti con Trump. “Con l’attuale presidente degli Stati Uniti”, ha sottolineato, “ho sempre avuto rapporti d’affari, esclusivamente d’affari, ma al tempo stesso direi pragmatici e di fiducia”.
LAVROV ATTACCA L’ITALIA: “VERGOGNOSA, NON AVRÀ RUOLO NEI NEGOZIATI”
Mentre Putin ‘apre’ al neo presidente Usa, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov mette all’angolo l’Italia e il suo governo. Mosca infatti non ritiene che l’Italia possa dare un contributo a negoziati di pace sull’Ucraina: lo ha dichiarato il ministro Lavrov, denunciando la “posizione anti-russa” adottata dal governo di Roma.
Le dichiarazioni del dirigente sono state pubblicate sul sito del suo dicastero e rilanciate dalle edizioni online di più quotidiani nazionali. Secondo Lavrov, “purtroppo le relazioni russo-italiane stanno attraversando la crisi più profonda dai tempi della Seconda guerra mondiale e la responsabilità di ciò ricade sul governo di Roma”. Il ministro ha aggiunto che il dialogo bilaterale si è interrotto e che spetta ora all’Italia “rimediare alle conseguenze delle proprie azioni vergognose”. Il riferimento di Lavrov è alla scelta di Roma, dopo l’offensiva di Mosca del 24 febbraio 2022, di supportare Kiev con l’invio di armi ed equipaggiamenti militari.
“SE L’ITALIA VUOLE CONTRIBUIRE ALLA PACE, SMETTA DI ARMARE KIEV”
Il ministro ha citato anche la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, accusandola di aver sostenuto il “sanguinario regime neonazista di Kiev”. Poi, nel quadro di un’intervista a 360 gradi sulla politica estera, Lavrov ha detto: “Se l’Italia desidera dare un contributo reale e tangibile alla risoluzione pacifica dovrebbe prima di tutto smettere di rifornire Kiev di armi, inviando in Ucraina tipi sempre più avanzati di armamenti e attrezzature militari”. Secondo il ministro, “ciò non fa altro che portare a un’escalation incontrollata del conflitto e a un aumento del numero di vittime, anche tra la popolazione civile”.
ZELENSKY: “L’UE INDISPENSABILE PER GARANTIRE LA PACE IN UCRAINA“
Sull’ipotesi di un possibile accordo tra Mosca e Kiev, e alla sua attuazione, è tornato in settimana invece il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La sua tesi, espressa al World Economic Forum di Davos, è che sul territorio nazionale servirebbero “almeno 200mila” soldati “europei” a garanzia del rispetto dell’intesa.
Zelensky ha annunciato di voler incontrare al più presto il nuovo presidente americano Donald Trump. In primo piano comunque anche l’appello ai Paesi dell’Ue. “L’Europa deve affermarsi come un giocatore forte e globale” ha detto il presidente ucraino: “Un giocatore indispensabile“.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it