Roma, 6 febbraio 2025. Dopo la proiezione del film “Ciao bambino” di Edgardo Pistone, parliamo con Rose Parco, attrice italiana dal background internazionale che si è formata nel Regno Unito.
Rose, come hai iniziato la tua carriera?
Ho iniziato la mia carriera ai tempi dell’università. All’epoca facevo già dei provini e non vedevo l’ora di finire gli studi per potermi dedicare alla formazione artistica che desideravo! I miei genitori sono stati contenti quando mi sono laureata, così, dopo aver ottenuto il famoso “pezzo di carta”, mi sono dedicata totalmente alla recitazione.
Come riesci a conciliare gli studi di recitazione in inglese con quelli in italiano? Quali sono le differenze e i punti di forza di queste due diverse discipline?
Nell’ultimo anno mi dedico solo alla parte inglese e frequento una scuola di recitazione in Inghilterra specializzata in recitazione cinematografica. Le tecniche sono molte e specifiche: devo capire il lavoro dell’operatore alla camera e, in particolare, il lavoro dell’operatore di focalizzazione, sapere cosa funziona in un certo tipo di inquadratura e quali movimenti sono possibili in essa. Tutto questo richiede passione, e devo avere la pazienza di filmarmi, vedermi spesso sullo schermo e ascoltare i commenti degli insegnanti.
Tu sei molto bella. Hai avuto qualche esperienza come modella?
Grazie. Detto da una donna è sempre piacevole. Come modella ho lavorato spesso, ho fatto diversi servizi fotografici anche per riviste note. Il mio focus, però, è sempre stata la recitazione.
Perché ti piace il teatro, oltre al cinema?
Il teatro mi coinvolge nello spazio e nell’energia quasi fosse un grande atto magico. Ho smesso di farlo per concentrarmi sul cinema. All’università ero ossessionata da Shakespeare e prima o poi so che tornerò alla “base”.
Quali sono i ruoli più importanti che hai interpretato sul palcoscenico e sullo schermo?
I ruoli sono tutti importanti per noi attori. Non ho mai fatto scelte di comodo, nemmeno nei momenti più difficili. Da “Lulù” di Carlo Bertolazzi al cabaret milanese, alla Scapigliatura, a ‘Made in Italy’, un piccolo ruolo ma una esperienza carina sulla storia della moda, sono arrivata al ruolo di protagonista in un film indipendente, ‘Il massacro che non ti aspetti’. In questo film, che ho girato a Londra, interpreto Elena Caruso, una donna piacente con diversi progetti di vita… di giorno così e di notte cola’ ….
Qual è stata la tua esperienza sul set del film di Cristina Zanacco ‘Il massacro che non ti aspetti’?
Questo film e’ stato una ottima esperienza! Cristina è una regista emergente che sa quello che vuole e lotta per ottenerlo. Era la prima volta che lavoravo con una regista donna e abbiamo lavorato sulla fiducia e sulla comprensione. Cristina ha capito il mio bisogno di uscire spontaneamente dal testo. Sapeva quando ero nel personaggio anche quando le telecamere erano spente. Stavo sperimentando molto, per lei era chiaro. E io stavo esplorando. Le davo quello che si aspettava, ma anche quello che non si aspettava affatto.
Era la prima volta che interpretavi un ruolo da protagonista in un film?
Si, era la prima volta! La storia è incentrata su Elena, sull’ufficio di Elena, sulla dualità e le contraddizioni di Elena…
Hai partecipato alla presentazione del film all’evento “Cinemalbar” di Saverio Piunno a Roma?
Quando riesco, attendo gli eventi volentieri, ma ero quasi sempre in Inghilterra e non ho avuto modo di recente di fare un salto. Conto di andarci presto; sara’ una bella occasione per conoscere tutti e bere un bicchiere insieme. Il cinema unisce; auguro a Cinemalbar di creare iniziative sempre più coinvolgenti !
Recentemente hai ottenuto un contratto molto importante. Infatti ora sei rappresentata a livello internazionale da Global Film Actors Agency, l’agenzia del regista Bruno Pischiutta, uno degli ultimi grandi maestri della sua generazione. Che cosa rappresenta questo contratto per te?
Bruno Pischiutta è un maestro umanamente e professionalmente eccezionale. Per me rappresenta un legame speciale, un traguardo affettivo tra gli italiani all’estero che hanno avuto successo e che sanno a chi rivolgersi. Una qualità per nulla scontata. La sua organizzazione è ben strutturata, polivalente e ispirata agli studios hollywoodiani, un modello produttivo che ha avuto successo ieri e ha successo ancora oggi. Ci stiamo conoscendo sempre di più e stiamo già individuando delle opportunità. Voglio anche menzionare la poliedrica Daria Trifu, direttore generale dell’agenzia, che lavora con Bruno.
E’ molto probabile che avrai qualche ruolo principale nei prossimi film di Pischiutta; ti piace lavorare con Bruno?
Sarà speciale lavorare con Bruno. I suoi prossimi progetti sono molto interessanti, e ora sta lavorando intensamente alla Trilogia. Avrà il meglio che posso offrirgli. Abbiamo un rapporto di critica costruttiva, e, quando mi immergo in concetti e visioni dell’arte e della vita troppo complessi, lui mi semplifica e mi “resetta”.
Cosa vorresti dire alle ragazze che oggi sognano di diventare attrici?
Sperimentate. Mettetevi in gioco. E siate scomode. L’arte e la bellezza annessa sono spesso al di fuori della nostra zona comfort. Oggi la tecnologia offre straordinarie possibilità. Non fermatevi ai No e ai “le faremo sapere…” La vostra riuscita non dipende solo da estranei e dai silenzi dopo i provini. Se la porta non c’è … createla!
Rose Parco è un talento che le opportunità non soltanto se le cerca, ma se le crea, è un esempio e un’ispirazione per ogni artista e ogni persona creativa.
La foto pubblicata è di Alberto Buzzanca, @albertobuzzancaph
Olga Matsyna