Torniamo a considerare qualche caso del passato, con maggiore indice di stranezza. Era il 6 gennaio del 1969 quando la signora Luisa uscì dalla sua casa ai Parioli, storico quartiere di Roma, per fare una passeggiata , con il proprio cane, il dobermann Nikita, lungo via Aldrovandi verso Valle Giulia. Erano circa le 21 quando il cane cominciò a dare segni di irrequietezza: non sembrava aggressivo ma impaurito, e non voleva saperne di proseguire. La signora cercò inutilmente di calmarlo accarezzandolo, poi capì che la causa poteva essere qualcosa che il cane percepiva al di là del muro di cinta del Giardino Zoologico. Alzando lo sguardo, infatti, vide che da dietro il muro arrivava uno strano bagliore, e sentì che gli animali nelle gabbie sembravano inquieti anch’essi: “Mugolavano sommessamente in una specie di coro lamentoso mai udito prima”. Dopo alcuni attimi qualcosa emerse dal punto da dove proveniva il bagliore: una “cosa luminosa” di forma circolare, forse una macchina, come specificò in seguito la testimone. L’oggetto si sollevò lentamente in verticale per alcune decine di metri, quindi indugiò un poco a mezz’aria, aumentando la propria luminosità con l’emissione di “una corona di bagliori”, e subito dopo “partì a velocità fantastica”. Mentre accadeva questo, il cane seguiva la scena con i muscoli tesi e le orecchie puntate.
La testimone ammise di aver pensato subito a un disco volante, ma dato che era scettica al riguardo non ne fece menzione con alcuno e cercò di dimenticare quanto visto. Un paio di giorni dopo, però, da alcuni conoscenti venne a sapere di uno strano furto accaduto allo zoo proprio la notte del suo avvistamento. Cinque animali mancavano all’appello: due serpenti boa, un pitone, un pinguino e un gufo reale. Questa notizia la convinse a raccontare la sua storia prima agli amici e poi alla polizia.
Ci fu un’indagine senza esito, ma nel rapporto conclusivo la polizia citò il racconto della signora, così che ricevette la visita di due agenti del servizio segreto, che la interrogarono sul fatto.
Vediamola dal punto di vista ufologico. Ci sono tutti i connotati di un racconto classico ‘anni 60’. C’è una donna col suo cane, di notte, in una città che probabilmente a quell’ora non era troppo trafficata. Non si hanno particolari sul traffico in quel momento e neanche sulla presenza di altre persone. La zona in quelle ore era anche un luogo in cui si appartavano le coppiette in auto, guardoni compresi. C’è il cane che percepisce qualcosa di strano e invece di abbaiare furiosamente ne ha paura. E avevano paura anche i poveri animali in gabbia ospitati dall’altra parte del muro. C’è l’atterraggio di un disco volante, quindi un IR-2 (incontro ravvicinato del secondo tipo, con effetti sull’ambiente). Cosa ancora più strana, ma comune in alcuni racconti di oltreoceano, la sparizione di animali e ci si chiede se siano stati gli extraterrestri a rapirli per portarli via, studiarli o che altro. Alla fine del racconto incontriamo anche alcuni personaggi che dovrebbero essere a conoscenza di cosa stia accadendo, ovvero la polizia ed i servizi segreti, versione nostrana dei Men in Black.
Purtroppo non ci furono altri testimoni, e Nikita e gli altri animali impauriti non potevano dire cosa li avesse sconvolti. Senza voler negare che la signora abbia avuto un’esperienza ufologica, dobbiamo anche però ipotizzare un audace quanto casuale furto da parte dei soliti ignoti che nulla abbia avuto a spartire con la visita di un disco volante: tre rettili e due uccelli, animali simbolici ma anche appetibili per i collezionisti.
E’ comunque un’interessante branca dello studio degli incontri ravvicinati quella che vede coinvolti animali, a partire dai cani, che per la loro capacità di ascoltare suoni, possono percepire frequenze acustiche che un essere umano non può neanche lontanamente immaginare. Inoltre la loro sensibilità e capacità di entrare in empatia con il loro ‘padrone’ li fanno spesso reagire in sintonia con gli umani che hanno attorno, come la paura per esempio. Nei racconti di avvistamento, molte volte un cane presente al fatto comincia ad abbaiare furiosamente, altre volte scappa oppure rimane come addormentato. Le risposte al fenomeno Ufo sono strane e non prevedibili, e per questo molto interessanti per lo studioso.
Se osservate una luce o un qualcosa in cielo che, in tutta coscienza, non riuscite a spiegarvi, inviate una mail a misteri@ilfaroonline.it e mettetevi in contatto con il Cisu, al sito www.cisu.org oppure all’indirizzo www.ufotuscia.it
Fonte: Il Faro
Francesca Romana Cristicini