Da oggi – Venerdì 28 ottobre 2022 – è disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Per come sei tu”, il nuovo singolo di Fase in collaborazione con Irene Sanguineti (tiktoker di spicco, che tratta tematiche inerenti al tema della canzone sul profilo social). “Per come sei tu” affronta un tema molto delicato, quello del disturbo d’ansia sotto forma di attacchi di panico. Il brano scritto da Valerio Urti, rimarca stati d’animo, trascorsi di vita e le turbe più nascoste dell’artista torinese che, con questo nuovo singolo, intraprende un nuovo percorso artistico e personale.
I collaboratori storici e strumentisti che compaiono all’interno del progetto vedono alla batteria Claudio Arfinengo (batterista di Finardi e collaboratore con Bunna, Zibba ed altri) e al basso, in veste anche di co-produttore del brano, Marco Lamagna (bassista di Finardi).Il video di “Per come sei tu” vuol essere un esperimento sociale, dove l’attore protagonista alterna parti seduto su una poltrona a scrutare l’anima delle persone che incrociano il suo sguardo magnetico, a balli che rappresentano il senso di libertà che alberga in ognuno di noi. Il tutto si svolge all’interno di una stanza volutamente di colore bianco, che rappresenta la purezza, la spiritualità e la saggezza della vecchiaia dai significati fortemente spirituali.
Raccontaci di te e del tuo percorso nella musica.
Sono Valerio Urti meglio conosciuto agli addetti ai lavori con il nome di Fase. Sono di Torino, città “mamma” per me, che ha saputo coccolarmi e crescermi musicalmente con la scena anni 2000 presente in quel periodo storico (Subsonica, Linea77, Mao, Perturbazione e molti altri artisti del panorama musicale italiano). Il progetto Fase affonda le sue radici nel 2016, con il primo album “Elettroscopia”, prodotto da Alessandro Sgeccia ed i Velvet a Roma (altra città madre per il mio percorso). A quel tempo eravamo una band e non un progetto solita, il disco era andato bene ed un tour di 70 date in due anni per l’Italia ci aveva dato consapevolezza dei nostri mezzi. Nell’anno 2017 esco l’Ep “Imperfetto” realizzato a Torino, un lavoro completamente diverso dal precedente, con sonorità molto più americane (decisi di sperimentare anche l’Hip hop in chiave italiana) che strizzavano l’occhio al cantautorato. Devo dire questo Ep nonostante il cambio di rotta mi ha portato molte soddisfazioni, un nuovo Tour di date con aperture di concerti e collaborazioni con amici quali Willie Peyote, Pinguini Tattici Nucleari, Righeira, Perturbazione ed atri. Era stato anche programmato un mini tour di 8 date nell’Est Europa poi congelato con l’avvento del Covid e della pandemia.
Nella pandemia decisi di continuare il progetto da solo, le idee musicali che avevo coltivato durante il lockdown mi hanno portato a questa decisione, ed il singolo “Per Come Sei Tu” traccia proprio un linea netta tra ciò che eravamo e ciò che sono, con sonorità italiane miste ad un movimento musicale inglese con quello del Britpop che da sempre ha accompagnato il mio cammino.
Come definireste la tua musica?
E’ variegata. Ho scelto questo termine perché appunto come spiegavo precedentemente, durante il lockdown ho maturato un mio stile di scrittura fatto dal mio mio background musicale mistiato ai mille ascolti derivati da quel periodo e cioè cantautori storici che hanno dato vita alle mie emozioni fin da piccolo: Venditti, Dalla, Battisti mischiati a band inglesi come Oasis, Blur, Arctic Monkeys ed altri.
Ci sono gli spiragli per un vero e tangibile risveglio “artistico” dell’Italia dopo gli anni della pandemia?
Spero proprio di sì, mi auguro che sia così. Artisticamente c’è sempre stato fermento, specialmente in Italia anche se questo non viene spesso sottolineato. Non credo si sia mai addormentato il movimento artistico, anzi credo che sia maturato. Quindi c’è ben più di uno spiraglio aperto, direi che possiamo intravedere una porta completamente spalancata.
Su quale palco ti piacerebbe esibirti?
Sicuramente Sanremo, fa parte della cultura italiana ed io vorrei farne parte magari un giorno! Anche solo per vedere una lacrima di mia madre scendere mentre mi guarda. Ma siccome sono un ragazzo rock ’n’ roll, direi che i festival sono il mio pane quindi come non citare tanto per giocare in casa quello del Flower Festival o lo Sziget per spostarci in Europa. Direi che tutti i festival storici, sono meta auspicabile per chiunque viva di live come me.