Tornano le emozioni del cantautore romano Simone Barotti, in radio con il nuovo singolo “Amore tossico”, un brano dalle sfumature pop prodotto da Valerio Ciccarelli (STUDIOVALE) per l’etichetta discografica SI.FI. RECORD. L’uscita del videoclip ufficiale è prevista per fine giugno sul canale ufficiale youtube dell’artista. Ecco cosa ci ha raccontato.
“Amore Tossico” nasce dall’osservazione e dal guardarsi intorno. Spesso ci si incastra in situazioni che ci fanno soffrire e da cui non riusciamo a svincolarci. Ma non si tratta solo di coppie. Puo’ essere tossico anche il rapporto con un genitore, con un amico o con il proprio datore di lavoro. Nel videoclip del brano cerchiamo proprio di raccontare le varie sfaccettature di queste possibilità. E’ ambientato in uno studio di psicanalisi ed i diversi personaggi interpretano proprio “storie” diverse che possono riguardare tutti noi.
Siamo un po’ tutte vittime di rapporti tossici e negativi?
Potenzialmente si ed anche con danni e conseguenze terribili. Pensiamo alla violenza sulle donne per esempio. Bisognerebbe parlarsi sempre, conoscersi e “riconoscere” soprattutto quelle dinamiche pericolose che poi possono portare alla sofferenza.
Quali sono le tue influenze musicali?
Sono cresciuto ascoltando i cantautori della scuola romana Gazzè, Fabi e Silvestri. Amo Michael Jackson e Bjork anche. Forse è per questo che mi viene sempre detto che non ho un genere musicale specifico e che spesso disoriento chi mi ascolta.
Che ricordo hai del primo approccio con la musica?
Mi ricordo mio padre suonarci la chitarra da bambini. Mia sorella anche suona il pianoforte e la chitarra. Mi ricordo dei divertentissimi duetti con lei solo nutriti dall’amore per la musica e di stare insieme in quella situazione.
Che bambino eri?
Ero un bambino curioso e pieno di energia. Ma anche molto riservato. Ho sempre cercato di seguire le mie passioni e lì dove non arrivavo praticamente giocavo con la fantasia. Anche ora sono lo stesso bambino di allora.