“Bastarden” è il nuovo lungometraggio di Nikolaj Arcel in concorso alla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Una produzione di Zentropa Entertainments (Louise Vesth), Zentropa Berlin (Fabian Gasmia) e Zentropa Sweden (Lizette Jonjic), vanta di un ricco cast formato da Mads Mikkelsen, Amanda Collin, Simon Bennebjerg, Kristine Kujath Thorp, Gustav Lindh. Nel film ci troviamo davanti ai soliti soprusi dei latifondisti del 700′, convinti di essere al di sopra di ogni cosa e sopratutto contro i più deboli. La sequenze di scene è ben disposta e con un’eccezionale fotografia si avvicinano molto a delle opere artistiche. La spettacolare interpretazione di Mads Mikkelsen rende il film ancora più interessante e coinvolgente.
Nel 1755, lo squattrinato capitano Ludvig Kahlen parte alla conquista delle aspre e desolate lande danesi con un obiettivo apparentemente impossibile: costruire una colonia in nome del Re. In cambio, riceverà per sé un titolo reale disperatamente desiderato. Ma l’unico sovrano della zona, lo spietato Frederik de Schinkel, ha la presuntuosa certezza che questa terra gli appartenga. Quando De Schinkel viene a sapere che la cameriera Ann Barbara e il marito servitore sono fuggiti per rifugiarsi da Kahlen, il privilegiato e perfido sovrano giura vendetta, facendo tutto ciò che è in suo potere per scoraggiare il capitano. Kahlen non si lascerà intimidire e ingaggerà una battaglia impari, rischiando non solo la sua vita, ma anche quella della famiglia di emarginati che si è venuta a formare intorno a lui.
Il commento del regista: “Quando qualche anno fa ho vissuto l’esperienza assolutamente straordinaria di diventare padre, ho iniziato a vedere i miei film precedenti, compresi i ricordi della loro realizzazione, sotto una nuova luce. Per quanto ne rimanga orgoglioso (almeno della maggior parte!), quelle opere riflettono la visione di un uomo con un unico scopo: la dedizione entusiasta nei confronti della creazione di storie e di arte… ma non molto altro.Bastarden è nato da questa presa di coscienza esistenziale ed è a oggi, di gran lunga, il mio film più personale. Con l’aiuto del brillante romanzo di Ida Jessen, io e Anders Thomas Jensen volevamo raccontare una storia epica e grandiosa su come le nostre ambizioni e i nostri desideri siano destinati a fallire se rappresentano la sola cosa che abbiamo. La vita è un caos; dolorosa e sgradevole, bella e straordinaria, e spesso non la possiamo controllare. Come dice il proverbio: “Noi facciamo piani e Dio se la ride”.