“The Caine Mutiny Court-Martial” di William Friedkin è stato presentato alla 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Una produzione di Selsed House (Annabelle Dunne), Loveless Media (Matt Parker) e con un ricco cast: Kiefer Sutherland, Jason Clarke, Jake Lacy, Monica Raymund, Lance Reddick, Lewis Pullman, Elizabeth Anweis, Tom Riley, Francois Battiste, Gabe Kessler, Jay Duplass, Gina Garcia-Sharp, Stephanie Erb, Dale Dye, Denzel Johnson. Un dramma processuale che riporta in maniera dettagliata i fatti e le testimonianze degli imputati sull’ammutinamento dell’equipaggio del Caine. Le scene riportano per tutta la durata del film il processo in un aula senza mai cambiare scena. Questa volta ci ha molto sorpreso il regista, una pellicola fuori dagli schemi ma forse anche troppo.
Quando un capitano della Marina degli Stati Uniti mostra segni di instabilità mentale che mettono a rischio la sicurezza della sua nave, il primo ufficiale lo solleva dal comando e affronta la corte marziale per ammutinamento. Greenwald, un avvocato scettico, difende con riluttanza Maryk, l’ufficiale della Marina che ha preso il controllo della nave sottraendola al suo tirannico capitano Queeg nel corso di una violenta burrasca. Man mano che il processo va avanti, Greenwald diventa sempre più interessato a fare chiarezza, domandandosi se quello del Caine sia stato un vero ammutinamento o semplicemente l’atto coraggioso di un gruppo di marinai che non potevano più fidarsi del loro instabile capitano.
Le parole del regista: “The Caine Mutiny Court-Martial, originariamente scritto da uno dei maestri del suo tempo, Herman Wouk, è un film che ho a lungo atteso di realizzare. Sapevo di voler creare una situazione molto tesa e concitata, in grado di svilupparsi con la velocità di un fulmine. Ho scelto di proposito di lasciare avvolta nella massima ambiguità la questione di cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Mi ha molto colpito il livello di professionalità con cui gli attori hanno interpretato i loro ruoli e credo che queste siano tra le migliori performance a cui io abbia mai assistito.”
Il regista scomparso recentemente era atteso a Venezia con il suo ultimo e col restauro di un classico del cinema horror come L’esorcista (1973). Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica del 2013 William Friedkin era stato premiato col Leone d’Oro alla carriera, per aver contribuito in maniera rilevante e rivoluzionaria il rinnovamento del cinema americano con “Il braccio violento della legge” (1971), “L’esorcista” (1973), “Il salario della paura” (Sorcerer, 1977), “Cruising” (1980) e “Vivere e morire a Los Angeles” (1985).