Si è tenuta giorni fà, durante la 80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, nella sala stampa di Cinematografo la presentazione del lungometraggio dal titolo “Mephisto”, diretto dal regista Cristian Proa, un genere miscelato tra drammatico, fantasy e thriller. Un cast di protagonisti eccezionale con la presenza di Carmen Tinoco, Ramiro Meneses, Johana Blendl e Antonio Monroy. Un progetto realizzato da Proa Films, Altope Films e CinemaSet. Dopo la proiezione si è tenuto un dibattito a cui hanno partecipato numerosi giornalisti della stampa nazionale ed internazionale. Presenti alla conferenza stampa il regista Cristian Proa, il direttore della fotografia Rodrigo Torres, il produttore e distributore cinematografico Antonio Chiaramonte, che hanno risposto alle numerose interviste poste dagli addetti alla stampa presenti.
Il film sarà distribuito il 22 Dicembre 2023 con diverse premier sia in Messico che in America settentrionale e in alcuni paesi europei tra cui l’Italia, la Spagna e l’Inghilterra, poiché sono già disponibili i sottotitoli in inglese ed italiano. La produzione girata interamente in Città del Messico e Miami racconta di una ragazza di nome Helena che subisce la perdita dei suoi genitori, tra lutto e abbandono, Helena riceve attraverso sogni e visioni, messaggi che la faranno andare in profondità in se stessa, e allo stesso tempo, seguire una strana scia di qualcuno che cambierà la sua esistenza per sempre.
Il regista Cristian Proa ha dedicato un’attenzione speciale a questo progetto e vi ha creduto sin da subito. “Una delle fonti di ispirazione per creare l’universo di Mephisto” – dichiara Cristian Proa – “è senza dubbio il dipinto di Pieter Bruegel e Peter Paul Rubens. In esso, i due pittori affrontano la violenza, la fragilità umana, la complessità di essere in balia di un destino fatale, senza che noi possiamo farci nulla. Inoltre, quanto luminosa e oscura sia la natura umana in egual proporzione. Il suo lavoro mi ha ispirato a creare una sceneggiatura in cui un essere, dopo aver perso tutto, era immerso in un mondo dove morti e vivi coesistono sullo stesso piano, dove magia e natura rispondono come un’entità vivente. Un’altra fonte era la saggezza indigena con i suoi miti e le tradizioni del Messico surreale, in termini di musica. L’opera e il suono etereo del trip-hop, hanno scandito il ritmo da stampare nelle immagini, per me, questi generi musicali evocano gli esseri umani nel processo di trasformazione in dei, avendo una profonda connessione con la spiritualità, la fatalità, la guarigione e la redenzione.”
Il produttore Antonio Chiaramonte aveva già anticipato in alcune interviste precedenti che la casa cinematografica CinemaSet aveva già iniziato un percorso cinematografico con realizzazioni di progetti internazionali, soprattutto in America, sia sud che nord, e le sue collaborazioni e coproduzioni testimoniano sempre di più che la società cinematografica CinemaSet si sta espandendo oltre i confini. Non solo, ma quest’anno è pure la testimonianza che CinemaSet con i suoi film è stata presente per quattro anni consecutivi, addirittura nel passato vincendo pure due premi.
“Quest’anno è la svolta di CinemaSet per quanto riguarda le realizzazioni estere, soprattutto in America e non solo in Italia” – afferma Antonio Chiaramonte – “La società ha stretto nuove collaborazioni, oltre quelle già consolidate che ci vede nei prossimi mesi l’inizio di ben tre progetti sempre in America e quattro progetti in Italia, abbiamo iniziato anche delle collaborazioni con produzioni indiane. Il nostro programma sulle nuove produzioni ci vedrà impegnati tutto l’anno 2023 e l’anno 2024 con un sold out. Si figuri che abbiamo pure rifiutato ben due proposte cinematografiche commissionate da terzi che purtroppo abbiamo dovuto declinare in quanto pieni nel nostro lavoro attuale. Sono strafelice e fiero del lavoro svolto da tutta la nostra compagine di CinemaSet, sono fiero di ognuno di loro, senza non avrei resistito a poter seguire personalmente tutti questi impegni. Questa casa cinematografica ha margini di sviluppo ancora enormi, le iniziative, anzi alcune nuove iniziative, non mancano, ma come sempre abituato a fare e non prima .. a cose fatte si comunicano i lavori svolti.”