Esce su tutte le piattaforme digitali di streaming “Chi l’avrebbe mai detto!”, il primo album di Lemó. Un album che contiene undici brani nati dall’ascolto, sin da bambino, del miglior cantautorato italiano (Dalla, De André, De Gregori e, più di recente, Capossella e Testa). Registrato tra la Puglia e Roma, il disco vede la partecipazione di musicisti d‘eccezione come Martino De Cesare (Concato, Eugenio Bennato) e Giancarlo Bianchetti (Vinicio Capossela, Gianmaria Testa) alle chitarre, Vincenzo Abbracciante alla fisarmonica (Lucio Dalla, Richard Galliano), Gabriele Mirabassi al clarinetto (Mina, Ivano Fossati), Ferruccio Spinetti (contrabbassista degli Avion Travel e di Musica Nuda), Giovanni Astorino al violoncello (Caparezza), e ancora Antonio Vinci (pianoforte ed Hammond) e Pierpaolo Giandomenico (basso elettrico), con la direzione musicale di Francesco Lomagistro (batteria e percussioni). Commenta l’artista a proposito della nuova release: “Parla di guanti spaiati, diseguaglianze colmabili, amori troppo presto o troppo tardi, e ancora di Pavese e di Maradona”.
Claudio Paris, in arte Lemó, nasce a Taranto a metà Anni Settanta. Vive a Bologna e fa il magistrato, dopo averlo fatto per una decina d’anni in Calabria, occupandosi di alcuni dei più importanti maxiprocessi alla ‘ndrangheta. La musica è però la sua grande passione, da quando poco più che adolescente impara a suonare la chitarra e scrive le prime canzoni, formandosi grazie all’ascolto del miglior cantautorato italiano: De André, Dalla, De Gregori, Fossati; e più di recente Capossela e Gianmaria Testa, solo per citare quelli che ne hanno maggiormente influenzato la scrittura.