L’attrice statunitense Amanda Seyfried, candidata all’Oscar per il film Mank, è stata protagonista dell’incontro virtuale con il pubblico dell’American Cinematheque. L’evento introdotto dalla vicedirettrice dell’American Cinematheque, Gwen Deglise Moore è stato moderato dal celebre critico cinematografico di Hollywood, Pete Hammond. Oltre alla nomination per Amanda Seyfreid, come Migliore attrice non protagonista nei panni di Marion Davies, la pellicola cinematografica Mank è in corsa per la statuetta con altri 9 nomination agli Academy Awards 2021. Considerato il film rivelazione dell’anno, racconta la Hollywood degli anni ’30 rivalutata attraverso gli occhi del graffiante critico e sceneggiatore Herman J. Mankiewicz, mentre si affanna a finire il copione di Quarto potere per Orson Welles.
Durante il webinar su zoom, la diva hollywoodiana Amanda Seyfried, ha detto: “Questo progetto è più grande di me. La sceneggiatura di Mank è stata scritta dal defunto padre di David Fincher, innamorato dei vecchi film di quell’epoca. Quando Fincher mi ha parlato di questo film che sarebbe stato un capolavoro, effettivamente è stato così. E devo dire che non mi sarei mai aspettata di poter interpretare una star del cinema come Marion Davies”.
Il film diretto da David Fincher segue la vita dello sceneggiatore “Mank” Herman J. Mankiewicz, interpretato da Gary Oldman, durante gli anni trenta e nella stesura della sceneggiatura di Quarto potere. Concentrato sulla tesi avanzata da Pauline Kael nel suo articolo Raising Kane, e successivamente screditata, secondo cui la paternità della sceneggiatura di Quarto potere sarebbe da attribuire interamente a Mankiewicz e non anche a Orson Welles. Nel 1940, la RKO stringe con Orson Welles un contratto senza precedenti che gli garantisce libertà creativa su ogni aspetto del suo primo lungometraggio. Quando si reca al ranch di Victorville dove lo sceneggiatore Herman J. Mankiewicz è costretto a letto a causa di un incidente, Welles gli dà due mesi di tempo per scrivere il film in fiducia delle sue comprovate capacità. Mank detta la sceneggiatura alla segretaria Rita, che nota delle similitudini tra il suo protagonista negativo, Charles Foster Kane, e il magnate dell’editoria William Randolph Hearst.
Quando lavora alla Paramount, Mank conosce l’attrice Marion Davies (Amanda Seyfried), venendo presentato al suo amante e mecenate Hearst, che lo prende in simpatia per la sua verve, nonostante le sue simpatie politiche di sinistra. Ha inoltre un’infatuazione platonica nei confronti di Marion, troppo ingenua per comprendere fino in fondo l’influenza mediatica e politica esercitata da Hearst, tra cui su Louis B. Mayer, capo di una MGM in crisi presso cui Mank troverà lavoro assieme al fratello Joseph. Nel 1934, pezzi grossi della MGM lavorano per una campagna elettorale a governatore della California contro il candidato democratico Upton Sinclair, in favore di una ridistribuzione della ricchezza per aiutare i più poveri. Interrogato Irving Thalberg a proposito dei falsi cinegiornali di propaganda contro Sinclair fatti dalla MGM, Mank scopre che dietro c’è Hearst e si rivolge inutilmente a Marion per convincerlo a ritirarli. Come risultato, il Repubblicano Frank Merriam vince le elezioni e il collega di Mank che aveva girato i falsi cinegiornali sotto la promessa di diventare un regista si suicida per il rimorso. Allora Mank affronta Mayer e Thalberg, per poi irrompere a una cena di gala al Castello Hearst e mettere in croce tutti gli invitati, compresi Marion e Hearst, improvvisando di fatto la trama di Quarto potere.
di Marcello Strano