Gli stati affettivi negativi e i meccanismi condizionati segnano la trama del film.
Giacomo Polverari è Lorenzo, Carmelita Luciani è Sara
Molti giovani registi del nord Italia scelgono il sud, e Roma in particolare, per girare i propri film. Abbandonate per pochi giorni le brume nordiche si riversano su panorami da ultimo paradiso.
Sono di questi giorni le riprese del film d’esordio di Valentina Bonin.
Valentina Bonin, la regista
La sua troupe tecnica è formata dall’operatore Edoardo Zigliani allievo di Paolo Presicce della Roberto Rossellini alla Vasca Navale qui di Roma, dalla sua aiuto regista Beatrice Piazzetti, dal direttore alla fotografia Matteo Bruseghini, dall’assistente camera Gioele Spaducci, dal fonico Alessandro Caoduro, dalla scenografa Alice Greggi e dalla make-up artist Letizia Di Francesco.
Edoardo Zigliani della Roberto Rossellini
La giovanissima regista Valentina Bonin, proviene dal NABA di Milano, la Prima Accademia di Arti Visive, Design, Fashion Design, Graphic Design, Media Design e Scenografia.
Parlando con Valentina, la regista del film che sta girando a Roma nella zona Ostiense, mi sono ricordato di un libro di un mio professore universitario e d’istinto ho cambiato una parola: La scala che scende nel mare, è questa la mia parafrasi di un libro del prof. Aldo Carotenuto che tratta di una storia affiorata alla coscienza di una sua paziente durante una seduta psicoanalitica. Si tratta di una donna di cinquant’anni, che sopportava fin dall’adolescenza la situazione frustrante di varie sue esperienze negative e di un matrimonio in crisi, ed era continuamente assalita dalla depressione, dall’ansia, dai disturbi emotivi, e prima dall’anoressia per poi cadere nell’abulia.
Il prof. Carotenuto evidenzia in questo libro le modalità con cui attraverso l’analisi dei sogni è stato possibile aprire lo scrigno dell’inconscio per far emergere alla coscienza i conflitti irrisolti e le contraddizioni insite nel complesso.
Il valore dato alle immagini, il sentire nello stesso stile scelto per l’esposizione, non solo la compartecipazione dell’analista al processo, ma anche lo svelarsi dell’inconscio e dei nessi tra questo e gli avvenimenti subiti, rendono il libro “La scala che scende nell’acqua” particolarmente interessante, uno strumento che aiuta a comprendere il mistero interiore dell’individuo, mistero inteso come complessità delle esperienze interne sconosciute, che sono difficili da far emergere alla coscienza per poi cancellarle definitivamente e riconquistarsi l’esistenza.
Valentina Bonin, abita a Curtarolo (PD) dove risiedono Morena e Massimiliano, i suoi genitori ma sta studiando a Milano; 285 km che fanno stare in apprensione i nonni, Mario e Gabriella.
La sceneggiatura di “Craving”, è la storia di una ragazza adolescente, interpretata dalla sensibile e brava Carmelita Luciani, che per amore e tentazioni fuorvianti, cade nel baratro della dipendenza affettiva.
Carmelita Luciani
Sesso, vita sfrenata e primi amori portano a commettere errori che la cambieranno per sempre.
La messa in scena di una cruda realtà, che molti fragili individui vivono ma dalla quale pochi riescono ad evadere.
Giacomo Polverari
Le perversioni e la brama di un ragazzo dall’istinto ferino e dalla personalità contraddittoria in netto contrasto con la ragazza dall’innocenza di una altrettanto fragile adolescente nei confronti dell’imprevedibilità di un sentimento così forte come l’amore.
Sara, è una ragazza che è costretta a crescere velocemente per le tragiche esperienze vissute sulla propria pelle, si innamora di Lorenzo, interpretato dall’affascinante e bravo Giacomo Polverari, che vede come sua àncora di salvezza e con il quale inizierà una relazione alquanto problematica.
In P.P. Giacomo Polverari e Carmelita Luciani – Sara e Lorenzo
La sessualità è il punto focale di questa storia che diventa per Lorenzo una smania sempre più forte di grandezza e potenza. Sara invece, ancora ingenua, crede nell’amore e asseconda Lorenzo in ogni suo gioco perverso che ormai segue l’impulso del suo proprio codice etico personale.
Sara diventa la sua schiava: “Ricordati che sei mia. Puoi toccarti solo se lo dico io”. Ma piano piano queste fantasie si trasformano in vere e proprie violenze mentali e fisiche, e anche lei si rende conto che forse non è questo il vero amore.
Lorenzo ha tra le mani una vecchia videocamera: “Oggi sarai la mia piccola star”. La faccia della ragazza è preoccupata mentre lui continua a camminare in giro per la camera spegnendo le luci.
Testimone di questa storia un filmino amatoriale, attivato durante un loro amplesso che sbattuto in faccia allo spettatore darà modo di percepire la tossicità perversa di questa relazione.
“Non fare l’isterica, lo sai che ti devi fidare di me”.
“Li cancellerai?”
Tutto cambia, ma come le onde che accarezzano la sabbia, nulla è più la stessa cosa.
Ed ora inizia la fase del montaggio mentre tutti noi restiamo con il desiderio di assistere quanto prima alla proiezione ufficiale di Craving!
Craving
A powerful desire for something: Un potente desiderio di qualcosa.
Regia: Valentina Bonin
Assistente alla regia Beatrice Piazzetti
Carmelita Luciani è Sara
Giacomo Polverari è Lorenzo
Direttore alla fotografia: Matteo Bruseghini
Operatore Camera: Edoardo Zigliani
Assistente Camera: Gioele Spaducci
Fonico: Alessandro Caoduro
Scenografia: Alice Greggi
Make-up Artist: Letizia Di Francesco