Quest’anno la Mostra del Cinema di Venezia, la prima della storia nel suo genere, compie 90 anni, manifestazione nata grazie ad una geniale idea del Presidente della Biennale di allora – il Conte Giuseppe Volpi di Misurata, dell’allora Segretario Generale – lo scultore Antonio Maraini, e di Luciano De Feo, già fondatore de l’Unione Cinematografica Educativa ed al tempo Direttore dell’Istituto Internazionale per la cinematografia educativa.
Per l’occasione l’8 luglio 2022 a Venezia, Ca’ Giustinian /San Marco 1364 per celebrare i 90 anni, è stata inaugurata dal Presidente della Biennale Roberto Cicutto, dal Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera, e dal direttore dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) Debora Rossi, un’esposizione, ad accesso libero, che illustra e documenta quella prima edizione che ebbe luogo dal 6 al 21 agosto del 1932, sulla terrazza dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia, col nome di Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica, prima di assumere quello di Mostra nel 1934. A seguire, il giorno successivo, si è svolto un convegno in due sessioni che ha occupato l’intera giornata, presso la Biblioteca Biennale ai Giardini. A conclusione dei lavori, ha fatto seguito la proiezione serale al Palazzo del Cinema del Lido di due capolavori in calendario durante la prima edizione del 1932.
La mostra celebrativa dei 90 anni a Ca’ Giustinian, sede storica degli uffici della Biennale di Venezia, assume un grandissimo valore storico per i materiali esposti per l’occasione, che risalgono all’anno 1932 e conservati accuratamente e meticolosamente presso l’Archvio Storico. Tra questi: manifesti, locandine originali dei programmi, le foto di scena dei film presentati, le foto d’attualità nel contesto del Lido dell’epoca, i documenti e la corrispondenza relativa alla nascita e l’organizzazione della Mostra, oltre a svariati comunicati e rassegne stampa. Da segnalare, la lettera con cui il regista Louis Jean Lumière ( 1864-1948), inventore del proiettore cinematografico col fratello Auguste , accetta di far parte del Comitato d’onore, nonché le schede dei referendum fra il pubblico per l’elezione della migliore attrice e migliore attore, il regista del film “più divertente”, di quello “più commovente”, quello “più originale” e di quello di “maggior perfezione tecnica”. Per l’occasione vengono proiettati documentari dell’Istituto Luce su Venezia e il Lido dell’epoca, e un filmato di 30’ con una selezione di scene dai film presentati durante quella prima edizione del 1932.
Come dichiarato dal Presidente della Biennale, Roberto Cicutto e il Direttore della Mostra, Alberto Barbera : « La più nobile e idealmente condivisibile motivazione alla base di quella fortunata e lungimirante prima edizione consisteva nell’affermare una volta per tutte la natura artistica del cinema, il nuovo medium nato come un fenomeno da baraccone e affermatosi in poco tempo come il più grande e popolare spettacolo di massa, conferendogli la dignità delle altre Arti delle quali La Biennale si era sino a quel momento occupata».
Presenti, durante i lavori per il Convegno celebrativo dei 90 anni della Mostra di sabato 9 luglio 2022, le più importanti cariche della Biennale oltre a numerosi ospiti del mondo del cinema, storici, critici, docenti, giornalisti, ed autorevoli testimoni sul valore dell’esperienza storica e culturale della Mostra del Cinema. Durante la sessione del mattino, dopo il saluto del Presidente Roberto Cicutto, ha fatto seguito un dialogo fra il Direttore Alberto Barbera e il prof. Gian Piero Brunetta autore di: “La nuova Storia della Mostra del Cinema di Venezia” , frutto della collaborazione fra la Biennale e l’editore Marsilio. Tra i vari partecipanti che si sono poi succeduti durante la conferenza: Paolo Baratta – già Presidente della Biennale, Gianni Canova – critico cinematografico e docente, Giovanni De Luna – storico, Felice Laudadio – già Presidente Biennale, Maria Francesca Piredda – ricercatrice Università Cattolica di Milano, Carlo Montanaro – storico del cinema, Jeff Sharp produttore americano e direttore esecutivo del Gotham Film & Media Institute. In conclusione e’ stato presentato il libro DIECI – Biennale College Cinema 2012-2022.
La sessione del pomeriggio è stata oggetto di un interessantissimo dialogo tra Roberto Cicutto e la contessa Marina Cicogna – produttrice cinematografica e nipote del Conte Volpi , e della partecipazione della giornalista Natalia Aspesi, del regista Marco Bellocchio, del critico cinematografico Michel Ciment, delle attrici italiane Isabella Ferrari e Valeria Golino, dell’attrice francese Isabelle Huppert, del francese Gilles Jacob – già Presidente e Delegato Festival di Cannes, di Alessandra Levantesi Kezich – critico cinematografico, del giornalista Vincenzo Mollica e dell’attrice inglese Tilda Swinton.
L’intensa giornata di lavori si e’ conclusa al Palazzo del Cinema con la proiezione serale nella storica Sala Grande di due capolavori presenti nel programma della prima edizione della Mostra del 1932: Gli uomini, che mascalzoni… la più famosa commedia del grande regista Mario Camerini (Italia, 1932, 66’), con un giovanissimo Vittorio De Sica, alla presenza della figlia del regista Manitta Camerini. La proiezione è stata preceduta dal documentario muto Regen (Pioggia) di Mannus Franken e Joris Ivens (Olanda, 1929, 12’, copia dell’EYE Filmmuseum, Amsterdam), che verrà nuovamente ripresentato anche durante “Le Giornate del Cinema Muto” di Pordenone previste tra l’1 e l’8 ottobre 2022, durante le quali, per rendere omaggio ai 90 anni della Mostra del Cinema di Venezia, il programma includerà i 4 film muti della prima edizione, tra i quali Regen.
di Daniela Paties Montagner
per ulteriori informazioni: www.labiennale.org
Immagine in evidenza: ©Archivio Storico della Biennale di Venezia, ASAC