Domani 29 luglio è la penultima giornata del festival La Valigia dell’Attore con un appuntamento imperdibile presso la Fortezza I Colmi, torna Pif, l’eclettico autore, interprete e regista che l’anno scorso si calò anche nel ruolo di conduttore de La Valigia, affiancando Fabio Ferzetti e dimostrando una versatilità e affiatamento non comuni. Questa volta Pif torna sull’isola La Maddalena in Sardegna per raccontare la sua esperienza sulla lavorazione del suo ultimo film, “E noi come stronzi rimanemmo a guardare”, girato nel 2021 che ha diretto e interpretato insieme a Fabio De Luigi, Ilenia Pastorelli, Valeria Solarino, Maurizio Marchetti, Eamon Farren, Maurizio Lombardi, Orazio Stracuzzi, Elia Schilton, Elisabetta Coraini, Sergio Vespertino, Maurizio Nichetti, Enzo Casertano, Gabriele Carbotti, Diletta Innocenti Fagni.
Alle ore 21:00 protagonista sarà dunque la satira irriverente e al contempo sognatrice di un artista che ha sempre saputo, con ironia ed eleganza, reinventarsi in ogni ambito. Dagli esordi a fianco di firme come Zeffirelli e Bellocchio come assistente alla regia alle investigazioni autoriali de “Le Iene”, in qualità di inviato disturbatore fino all’esperienza di anchorman televisivo e inconfondibile voce radiofonica, Pierfrancesco Diliberto – questo il suo nome all’anagrafe – non si è mai risparmiato nelle provocazioni intelligenti che ne hanno evidenziato lo spirito di denuncia, in inchieste sul grande schermo – come il pluripremiato film ”La Mafia uccide solo d’estate” o il recente libro sulla storia delle sorelle Pilliu e della loro resilienza contro i metodi mafiosi durata un’intera vita, “Io posso – Due donne sole contro la mafia”, scritto insieme a Marco Lillo e presentato a La Valigia proprio un anno fa. L’ultima sua fatica come regista lo vede riflettere sul cambiamento di abitudini, pensieri e soprattutto relazioni umane dettato dall’avvento della tecnologia globale.
In un prossimo futuro, Arturo è un manager aziendale che progetta un algoritmo la cui funzione è determinare l’utilità effettiva dei dipendenti dell’azienda in cui lavora. Si ritrova licenziato lui stesso e, a quasi cinquant’anni d’età, non riesce a trovare altre opportunità lavorative. Abbandonato dalla compagna Lisa, a causa di un test sull’affinità di coppia, affitta parte del suo appartamento a Raffaello, professore universitario che per arrotondare lo stipendio scrive articoli da hater. Assunto come rider dalla multinazionale Fuuber deve adattarsi alla quotidianità di un impiego attraverso cui viene sfruttato e decisamente mal retribuito. In preda alla solitudine accetta di entrare nel programma creato dalla Fuuber stessa per abbinare le persone a personaggi virtuali presenti come ologrammi, tramite un’App. Arturo conosce così Stella, di cui si innamora, e che in seguito scopre essere una persona reale, una tra le innumerevoli assunte dall’azienda per prestare questo tipo di servizio. Riusciti infine a incontrarsi nella sede principale di Fuuber, un altissimo grattacielo a Mumbai, decidono di scappare insieme allontanandosi dal controllo della società; il presidente e fondatore John Fuuber conclude il film con un’amara riflessione sull’assenza di libertà e il controllo dei dati sensibili nel mondo odierno.
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