Proprio nell’aprile del 1977, i “The Clash” – banda iconica del punk rock inglese – firmavano il loro primo album che del gruppo ne portava il nome. “The Clash” usciva esattamente un anno dopo la formazione del gruppo: Joe Strummer, (voce e chitarra ritmica), Mick Jones, (chitarra solista e voce), Paul Simonon, (basso e voce) e Nick Topper Headon, (batteria e percussioni).
Il disco conteneva brani come “What’s my name“, prima canzone del gruppo, “48 Hours“, e “I m so bored with the USA“, pezzo che a cui cambiarono il titolo in sala di incisione dall’originario “I m so bored with you“; a cambiare il termine “you”, in “USA”, fu Strummer che costrinse il gruppo a modificare l’intero senso del brano che da storia sentimentale, divenne una sorta di manifesto contro l’imperialismo statunitense da cui l’Europa iniziava proprio allora a esserne condizionata- specie nel costume e nella cultura.
“I m so bored with the USA” comportò alla band diversi problemi, e la stessa CBS Records, che con la band aveva un contratto da centomila sterline, si rifiutò di pubblicare l’album negli Stati Uniti affermando che dipendesse dalla rozzezza del suono. Dopo due anni di successi di vendita e pubblico, “The Clash” uscì finalmente anche negli USA, ma il brano in questione non vi trovò spazio.
Il successo del gruppo permise alla band di organizzare il suo primo tour in Europa – White Riot Tour – con concerti in Inghilterra, Irlanda, Germania, Francia e Svezia.
Solamente nel novembre del 1978, con “Giv’em Enough Rope” – secondo album – I Clash pubblicano il loro primo lavoro attraverso una etichetta statunitense, e l’anno successivo realizzeranno un lungo tour proprio in America. Anche questo album, uscì in ogni modo ‘rimaneggiato’ nella versione destinata al pubblico statunitense, rispetto alle versioni distribuite nel resto del mondo.
Nel dicembre del 1979, uscì poi “London Calling” per la casa di produzione Epic-LP; proprio questo album doppio, con la sua personalità assolutamente punk rock e new wave consacrò definitivamente la band inglese negli Stati Uniti superando il milione di copie vendute – appunto – nei soli USA.
Il successo di pubblico così importante in particolare per questo album, risiede probabilmente nella complessità compositiva e nella mescolanza di generi. La traccia punk originaria della band infatti non scompare, ma permette a altre sonorità come lo Ska, il Pop, il Reggae e il Rhythm and blues di coesistere attraverso i diversi brani in un tessuto sonoro che evidentemente convince permettendo a un pubblico più vasto di addentrarsi in una esperienza musicale che procede da ormai mezzo secolo.
F.B.