“Siamo contrari a qualsiasi forma di censura e lotteremo fino all’ultimo per mettere in scena il Lago dei cigni di Cajkovskij; abbiamo inviato molte lettere al governo ucraino. Ad oggi, nessuna risposta ufficiale. Ma devo tutelare anche i miei giovani danzatori: sarebbero accusati di alto tradimento, se danzassero sulle musiche del grande compositore russo”. Questo, quanto dichiarato da Natalia Iordanov, direttrice artistica dell’Ukranian Classical Ballet di Kiev, in questi giorni in tournée nei maggiori teatri italiani – prossima data domani 22 aprile, presso il Teatro Moderno di Grosseto con l’opera francese ‘Giselle’, balletto romantico del 1841 che sostituisce appunto Cajkovskij per condizionamenti riferiti proprio alla censura…
Serate di grande danza, nell’ambito delle manifestazioni “Il teatro per l’Ucraina”, progetto nato per aiutare molti giovani artisti, ma anche le maestranze che allo scoppio del conflitto russo-ucraino si trovavano in tournée e che adesso sono impossibilitati a rientrare in patria.
“Ringraziamo l’Italia e i suoi gesti solidali – ha aggiunto Natalia Iordanov – il ricavato degli incassi degli spettacoli va non solo alla compagnia, ma serve anche a mantenere le famiglie dei danzatori in Ucraina; è tutto ingiusto quello che sta accadendo: la guerra, la demonizzazione degli artisti russi, ma anche dei danzatori. Mi metto nei panni di un artista russo e considero umiliante non potersi esibire accanto ai colleghi ucraini”, ha proseguito la direttrice dell’Ukranian Classical Ballet di Kiev.
“Purtroppo siamo artisti, e non politici, ma dipendiamo dalle decisioni del governo ucraino. Continueremo a viaggiare e a portare in giro i nostri balletti – in repertorio ci sarà anche Don Chisciotte. Siamo convinti che sarà difficile ricominciare a lavorare in Ucraina, stanno distruggendo le città, i teatri, la cultura. Dovremmo aspettare molto, molto tempo prima di ritornare alla normalità”, conclude Iordanov.
(Adnkronos).