E’ on air a Milano al Palazzo del Senato, Archivio di Stato di Milano, la mostra personale di Fernando Garbellotto “Sistemi”. Classe 1955, nativo di Portogruaro, Garbellotto, dopo gli studi umanistici e la laurea in giurisprudenza, dagli anni ’80 inizia a riflettere e a dedicarsi alla pittura. A lui è riconducibile il primo ciclo pittorico denominato “Emergenze” , per poi passare al secondo “Sospensioni”, nella seconda metà degli anni ’80, dove la superficie si fa a-pittorica, e la luce da fisica diventa metafisica. Verso la fine degli anni ’80 affascinato dalla teorie sul caos di Mondelbrot e sui “frattali” traccia un nuovo campo di ricerca che sussiste tutt’ora, quello dei Frattali. “Sistemi” è promossa e organizzata da Verso l’Arte e I.N.A.C., Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Milano con la realizzazione e la curatela di Anselmo Villata, Critico d’Arte e Vice Presidente Internazionale A.I.C.A. – Associazione Internazionale dei Critici d’Arte.
La mostra rappresenta un’occasione di approfondimento dello spirito di Garbellotto.con un focus sul suo pensiero filosofico-scientifico e sull’idea della connessione tra gli intrecci delle Reti Frattali e i documenti conservati in Archivio, oltre alle ragioni del proprio microcosmo, che è parte del macrocosmo formato da elementi sociali, umani e scientifici della nostra storia. Come osserva infatti il curatore della mostra: «…. le opere d’arte di Garbellotto sono concepite come dei veri e propri sistemi che traggono la loro forza non dai singoli elementi, ma dall’interazione tra essi ponderata dall’artista: gli elementi sono organizzati in un sistema, le interazioni tra gli elementi danno all’insieme delle proprietà che non possiedono gli elementi presi individualmente. Ecco che, infine, “Il tutto è superiore alla somma delle parti”. […] L’arte di Garbellotto non è ricerca e innovazione fine a se stessa, ma è anche legame con la storia, attraverso nuove modalità, con la consapevolezza di essere parte di un percorso che non può avere cesure: la rappresentazione della natura è un ritorno alle origini, come gli Artisti del passato, ma realizzato attraverso una nuova modalità espressiva. La figurazione non sarebbe funzionale alla sua visione, anzi, sarebbe fallace e fuori dalla contemporaneità, così come la geometria euclidea che non è in grado di rappresentare realmente, al massimo di semplificare. Ecco la dirompente intuizione di Garbellotto, scienziato della pittura, che muove così la sua ricerca a livello strutturale, individuando attraverso la geometria frattale quell’elemento essenziale che nel suo ripetersi su scale differenti e più complesse, realizza l’opera. In questo senso è corretto affermare che da un lato Mandelbrot con la geometria frattale definisce una scienza della struttura, dall’altro Gabellotto riesamina e adatta il tutto all’arte della struttura.»
La mostra resterà aperta al pubblico sino al 2 maggio 2022, e per l’occasione è stato pubblicato un catalogo da Verso l’Arte Edizioni, che contiene le riproduzioni di tutte le opere esposte, un testo critico di Anselmo Villata, oltre alla biografia dell’artista e la presentazione istituzionale dell’Archivio di Stato di Milano .
di Daniela Paties Montagner
foto in evidenza: Fernando Garbellotto, Rete Frattale, 2022, tecnica mista su tela intrecciata
per ulteriori informazioni:
www.anselmovillata.it
https://aicainternational.news