Dopo essersi dedicato al Grande Inquisitore e aver affrontato i problemi del peso della libertà, della fede e del libero arbitrio, della giustizia e del peccato, dell’individualismo e della responsabilità universale, Gherardo Colombo accompagna il lettore, passo dopo passo, a riscoprire la profondità di Dostoevskij e lo fa con “Ribellione”, il suo ultimo libro (Salani Editore, pagine: 96, prezzo 12,00 euro) da oggi in tutte le librerie.
“Ribellione, si legge in una nota dell’editore, è il capitolo dei Fratelli Karamazov che precede il celebre poema “Il Grande Inquisitore”. In questo brano due dei figli di Fedor Karamazov, Ivan e Aliosha, discutono a proposito della natura dell’uomo e della libertà, e in particolare del male nel mondo e di come si possa amare il prossimo. Ne scaturisce un discorso serrato e profondo, che porta per mano il lettore fino alle radici della libertà umana e del male nel mondo, del senso della sofferenza e del dolore dei bambini innocenti, dell’accettare o ribellarsi al male, del tema della felicità e del perdono costellato di esempi che ci riportano al cuore della nostra realtà e in tempo di guerra”.
In uno dei momenti più difficili della storia contemporanea, Colombo ritorna a parlare attraverso Dostoevskij con un libro che colpisce per l’attualità degli argomenti trattati. Ex magistrato e presidente della casa editrice Garzanti, Colombo ha pubblicato diversi libri nei quali mette la sua esperienza di magistrato al servizio di una divulgazione attenta e scrupolosa dei concetti di democrazia, giustizia e cittadinanza. Tra questi giusto ricordare “Sei Stato tu?” e, con Liliana Segre, “La sola colpa di essere nati”.
Alessia Di Domenico