Il 23 di agosto ricorre la Giornata Internazionale per la commemorazione della tratta degli schiavi e della sua abolizione. In linea con il progetto interculturale dell’UNESCO “La Rotta degli Schiavi”, questa ricorrenza costituisce “un’opportunità per la considerazione collettiva delle cause storiche, dei metodi e delle conseguenze di tale tragedia nonché per un’analisi delle interazioni a cui questa ha dato origine tra Africa, Europa, Americhe e Caraibi”. Con riferimento alla circolare CL/3494 del 29 luglio 1998 del Direttore Generale dell’UNESCO vengono invitati i vari Ministri della Cultura di tutti gli Stati membri a organizzare ogni anno, proprio in questo giorno, una serie di eventi al fine di celebrare questa ricorrenza, con il coinvolgimento dell’intera popolazione e, in particolare, di giovani, educatori, artisti e intellettuali. Tale data è stata scelta a ricordo della notte tra il 22 e il 23 agosto 1791 quando, a Santo Domingo, ebbero inizio le rivolte che portarono all’abolizione della tratta degli schiavi attraverso l’Oceano atlantico.
In tale occasione ieri, anche il Club per l’UNESCO di Udine, ha voluto ricordare tale ricorrenza presso il Giardino “Giovanni Pascoli”, in piazza della Repubblica a Udine, col dibattito a ricordo della “Traite nègrière” , sul razzismo e le nuove schiavitù moderne. Renata Capria D’Aronco – Presidente del Club per l’UNESCO di Udine ha introdotto la sessione dei lavori. Sono poi seguiti i saluti istituzionali di Teresa Gualtieri – Presidente del FICLU e del Club dell’UNESCO di Catanzaro. Da segnalare anche l’intervento dello Storico , Ricercatore e Critico musicale Flaviano Bosco che ha trattato il tema: Traffici umani di ieri e traffici umani di oggi, oltre a quello di Umberto Marin – Presidente di “Time for Africa “ e animatore della Biblioteca dell’Africa, Componente del Club UNESCO di Udine con delega per l’Africa col suo dibattito dal titolo: Le conseguenze della tratta negriera sul continente africano raccontata dai libri. Ultimo intervento quello di Giovanni Tonutti di Oikos con “Le rotte delle schiavitù moderne”.
Durante l’incontro Roberto Lugli e Felix Essoham Salifou hanno accompagnato i presenti con ritmi e tamburi africani.
di Daniela Paties Montagner, Club per l’UNESCO di Udine