C’è un luogo tra Garbatella e Circovallazione Ostiense dove il vorticoso circuito di quel quadrante di Roma si ferma per un po’. È in via Niccolò da Pistoia. Si tratta di una sala espositiva permanente chiamata Cosarte. Venerdì 7 ottobre ospita il vernissage di apertura per l’esposizione di Walter Necci. La mostra è aperta tutti i giorni fino al 16 ottobre.
Necci è un artista che muove il suo messaggio espressivo dalla ricomposizione di ambiti materici. Le opera non si limitano a dipinti bensì consistono in una mediazione scultorea che riesce a trasudare di sensualità. In diversi aspetti, versioni e momenti ispirativi la nota tornante consiste nell’origine fisica del femminino.
La genitalità femminile è ricercata e rappresentata nelle vesti di trasfigurazioni di momenti concettuali che accompagnano l’immaginario letterario: oltre, istinto e ragione, il vaso di Pandora, il peccato originale, il mare dentro e rinascita. Sono le titolazioni di alcune sue opere.
Il percorso di Necci in questa esposizione ha voluto ricalcare la famosa asserzione di Picasso per cui “tutti i bambini sono degli artisti nati, il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi”. Ospite anche le piccole opere di un bambino, Leonardo Liotti.
“Il vecchio e il bambino” . il titolo dell’esposizione . stabilisce qualcosa di più che un parallelismo. Celebra l’unicità dell’atto creativo, sia questo concepito da un ragazzino che prodotto dell’elaborazione di un artista consumato.
In questa congerie di flussi significazionali dati dall’atto visivo pittorico il vecchio e il bambino stabiliscono la necessità di un atto espressivo che denoti l’ oltre potenzialmente presente nel nostro linguaggio, sia attuale che potenziale. Consiste nello stesso oltrepassamento dall’ordinario che rende all’ordinario un senso.