Il sociologo Domenico De Masi è morto a Roma all’età di 85 anni. Lo scorso 15 agosto, durante una vacanza a Ravello, aveva scoperto casualmente di essere affetto da una malattia invasiva. I medici del policlinico Gemelli di Roma gli avevano comunicato che gli restava poco da vivere. La sua scomparsa ha scosso profondamente il mondo della cultura.
De Masi, noto per essere un sostenitore del lavoro a distanza, ha scritto opere come Dall’ozio creativo al lavoro agile, diventando una figura di riferimento per le sue teorie innovative e il suo impegno a favore dei diritti sociali e civili. Il Movimento 5 Stelle, in una nota ufficiale, ha ricordato De Masi come un intellettuale acuto, precursore dei tempi e difensore dei giovani e dei più deboli, soprattutto nel suo ruolo di Preside della Facoltà di Sociologia e Scienze della Comunicazione dell’Università “La Sapienza”.
Anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, lo ha omaggiato: “De Masi era una persona straordinaria con cui confrontarsi, aperta e mai banale. Lo conobbi durante i miei studi in Sociologia negli anni Settanta. Nonostante le nostre divergenze politiche, c’era sempre rispetto reciproco”. Urso ha sottolineato come De Masi fosse spesso ospite di meeting per la profondità delle sue analisi e argomentazioni.
De Masi è stato un intellettuale poliedrico: docente, ricercatore, consulente e scrittore. La sua scomparsa rappresenta una grave perdita per la cultura italiana, che perde una delle sue voci più libere e lucide. Nato a Rotello (Campobasso) il 1 febbraio 1938, si laureò in Giurisprudenza a Perugia e si specializzò in Sociologia del lavoro a Parigi. La sua carriera accademica iniziò nei primi anni ’60 a Napoli, e proseguì tra Sassari, Napoli e Roma, dove diventò professore emerito di Sociologia del lavoro e preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione.
Dal 1978 al 2000, De Masi fondò e diresse la S3.Studium, una scuola di specializzazione post laurea, e la rivista Next. Strumenti per l’innovazione. Fondò anche la Società Italiana Telelavoro nel 1995, di cui divenne presidente.
Il suo lavoro si è sempre concentrato sulla sociologia del lavoro e delle organizzazioni, affrontando temi come la società postindustriale, il sottosviluppo, la creatività e il tempo libero. Fu un convinto sostenitore del lavoro agile e un difensore del reddito di cittadinanza.
De Masi ha pubblicato oltre 30 libri nel corso della sua carriera, tra cui Il lavoro nel XXI secolo (2018), Roma 2030 (2019), Lo Stato necessario (2020), e Smart working: La rivoluzione del lavoro intelligente (2020).
F.B.