Stranieri Ovunque -Foreigners Everywhere, questo il titolo della prossima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia , a cura del brasiliano Adriano Pedrosa, giunta quest’anno alla sua 60.edizione. Il titolo trae spunto da una serie di lavori realizzati a partire dal 2004 dal collettivo Claire Fontaine costituiti da numerose sculture al neon di diversi colori che riportano in un numero crescente di lingue le parole “Stranieri Ovunque”. Il nucleo di opere al momento comprende 53 lingue, tra occidentali e non, di cui diversi idiomi indigeni, alcuni dei quali estinti, che quest’anno saranno esposti alla Biennale Arte in una nuova installazione su larga scala negli emblematici cantieri navali delle Gaggiandre all’Arsenale.
Come dichiarato dal curatore: «L’espressione assume un significato molto particolare e specifico a Venezia, …[…].. una città che è stata capitale della Repubblica di Venezia, dominata da Napoleone Bonaparte e conquistata dall’Austria, e la cui popolazione oggi è costituita da circa 50.000 abitanti, ma che nei periodi di alta stagione può raggiungere i 165.000 in un solo giorno a causa dell’enorme numero di turisti e viaggiatori (stranieri di tipo privilegiato) che la visitano. A Venezia gli stranieri sono ovunque. Ma si può anche pensare a questa espressione come a un motto, a uno slogan, a un invito all’azione, a un grido di eccitazione, di gioia o di paura: Stranieri Ovunque!». Principio guida di questa Biennale Arte 2024 è stato quello di aver privilegiato quegli artisti che non hanno mai partecipato alla Mostra Internazionale di Venezia. Particolare attenzione sarà dedicata anche ai progetti all’aperto, sia all’Arsenale che ai Giardini, e a un programma di performance durante i giorni di pre-apertura e nell’ultimo fine settimana della 60. Esposizione. Anche quest’anno la mostra si articolerà tra i Giardini con gli storici Padiglioni Nazionali e l’Arsenale, ed oltre ai 90 Paesi partecipanti, sono previsti 30 eventi collaterali nella città di Venezia, oltre ad una sezione speciale a Forte Marghera coi lavori dell’artista italiana Nedda Guidi. Quattro i Paesi presenti per la prima volta: la Repubblica del Benin, l’Etiopia, la Repubblica Democratica di Timor Leste e la Repubblica Unita della Tanzania, mentre Nicaragua, Repubblica di Panama e Senegal parteciperanno per la prima volta con un loro Padiglione.
Come spiegato da Pedrosa: «L’espressione Stranieri Ovunque ha più di un significato. Innanzitutto, vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo dappertutto. In secondo luogo, che a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri». L’esposizione di quest’anno prevede due macro-sezioni: il nucleo contemporaneo e quello storico con una selezione molto vasta sia in termini numerici – con oltre 330 artisti, che in termini di identità e provenienza geografica con artisti “stranieri” nello stretto significato del termine e che rispondono a questa definizione in quanto: immigrati, rifugiati, esuli, emarginati, indigeni, queer..
Ragion per cui la Mostra si svilupperà e concentrerà sulla produzione di ulteriori soggetti connessi come: l’artista queer – che si muove all’interno di diverse sessualità e generi, l’artista outsider -che si trova ai margini dell’arte come l’autodidatta, l’artista folk o popular e l’artista indigeno trattato molto spesso come straniero nella propria terra. La produzione di questi quattro diversi soggetti sarà il fulcro di questa edizione andando a costituire il Nucleo Contemporaneo, con opere esposte tra il padiglione centrale e nelle Corderie, dove vi sarà anche una sezione speciale dedicata a Disobedience Archive incentrato tra pratiche artistiche e attivismo con opere di 39 artisti realizzate tra il 1975 e il 2023.
Come dichiarato dal Presidente della Biennale Roberto Cicutto: «Sono questi i temi che il nuovo Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee e l’Archivio Storico hanno iniziato a indagare con studiosi, studenti, formatori e ricercatori, in incontri e attività organizzati a Venezia lungo tutto l’anno. È questa l’eredità che chi lo ha preceduto lascia ad Adriano Pedrosa, primo curatore della Biennale Arte proveniente dal Sud America, e alla sua Mostra Stranieri Ovunque, un tema universale e trasversale di grande attualità osservato dal Sud del mondo…[…]…e, la natura internazionale della Biennale ne fa un osservatorio privilegiato sullo stato del mondo attraverso la trasformazione e l’evoluzione delle arti». Una Biennale questa del 2024 quindi all’insegna dei tempi con una riflessione sul concetto di straniero nelle sue numerose accezioni, che aprirà al pubblico il 20 aprile sino al 24 novembre 2024. La Pre-apertura à prevista nei giorni 17,18 e 19 aprile, mentre la cerimonia di premiazione e l’inaugurazione il 20 aprile.
di Daniela Paties Montagner, Club per l’UNESCO di Udine
per ulteriori informazioni: https://www.labiennale.org/it/arte/2024