Sono passati 7 anni dalla morte del frontman Chester Bennigton e, oramai, davamo per spacciata la sorte dei Linkin Park, una di quelle band che si portano nel cuore, come un lettore cd nello zaino di scuola. Più precisamente uno zaino dell’Eastpak, di quelli decorati con simboli anarchici e falci e martello disegnate insieme, senza un vero e proprio senso logico né altrettanta coscienza politica. Bastava appoggiarsi ad un senso di lotta, il più delle volte scaturita dalla voce di alcune rockstar, una di queste era di certo quella di Chester.
Come affrontiamo, ad oggi, la sostituzione di una voce che è stata la nostra corazza quando eravamo adolescenti? I rumors ce lo accennavano già, ma sembrava quasi essere una bufala, come lo era lo scherzetto che i Linkin Park ci hanno fatto attraverso i social media, annunciando un countdown che, alla fine della fiera, non ha annunciato nulla.
Non oserei dire che, una volta che il cantante di una band passa a miglior vita, la band debba per forza sciogliersi, ma sicuramente c’è da dire che il frontman è l’immagine preponderante del progetto, altrimenti non si chiamerebbe frontman. C’è anche da dire però, che nella storia della musica ci sono stati altri casi in cui il cantante o la cantante sono cambiati, basti pensare ai nostri Matia Bazar, o per allargarci di nuovo nel panorama internazionale, ai Genesis, che passarono da Peter Gabriel a Phil Collins garantendo un’impennata di ascolti. Gli AC/DC, con Bon Scott e Brian Johnson e, ovviamente, il microfono palleggiato tra Syd Barrett, Roger Waters e David Gilmour nei Pink Floyd.
Molti dicono che per queste band, cambiare voce, è stato un vero e proprio trampolino di lancio da progetti che di per sé volavano già a quote altissime. Detto ciò, il singolo inedito “The emptiness machine” suona bene, la voce di Emily Armstrong calza a pennello con il progetto, quindi, prima di avanzare critiche e di partire prevenuti, aspettiamo di ascoltare il nuovo album dei Linkin Park “From Zero” annunciato per il 15 novembre, a cuore e mente aperti.