Sacile, la seconda città della provincia di Pordenone di circa 20.000 abitanti sul fiume Livenza, vanta una storia davvero leggendaria. Nell’ VIII secolo avamposto militare, poi crocevia di commerci, e nel 1420 Sacile, come il resto del Friuli, venne annessa alla Repubblica di Venezia e da qui la denominazione “ Giardino della Serenissima”. Durante questo periodo d’oro, ebbe un grande sviluppo grazie ai numerosi scambi commerciali, soprattutto fluviali, e molti nobili famiglie vi eressero palazzi lungo il Livenza e i suoi canali. E proprio dalla città lagunare si trasferirono a Sacile anche i Ragazzoni, una facoltosa famiglia di armatori e mercanti veneziani, originaria di Bergamo, e proprietaria di numerosi immobili, tra cui un palazzo nel Sestiere di Cannaregio. Giacomo Ragazzoni, nato a Venezia l’8 marzo 1528 e figura di spicco della famiglia, fu inviato a Londra dove fu raggiunto dal fratello Placido, per curare gli affari di famiglia, e grazie ai suoi numerosi viaggi, stabilì rapporti coi potenti del momento, tra questi: Re Enrico VII e il principe ereditario Edoardo, Maria Tudor (il 30 settembre 1553 fu presente a Londra all’incoronazione della Sovrana), Maria e Filippo d’Asburgo detto “Il bello” ( per concessione del Sovrano potè fregiarsi di alcuni dei loro stemmi araldici, fra cui la rosa, emblema di casa Tudor). Ebbe altresì incarichi di rilevanza pubblica, di agente informale nella diplomazia veneziana, e fece varare tre grandi navi: la Ragazzona, la Giustiniana e la Vergi, per raggiungere i porti di Londra e di Anversa con grandi quantità di merce, mentre per i traffici in Adriatico e nel Mediterraneo orientale, si avvaleva di navi più piccole e agili.
Nel 1558, dopo la morte del padre, Giacomo Ragazzoni rientrò a Venezia per occuparsi delle attività di famiglia e nel 1561 sposò Piccabella Pagliarini, dalla quale ebbe una numerosa prole: tre figli maschi e dodici figlie femmine. Al fine di rafforzare le proprietà terriere della famiglia e gli scambi commerciali si stabilì a Sacile, dove acquistò , verso il 1570, un fabbricato quattrocentesco che porta il nome della famiglia che ne ha creato i fasti, lo ampliò e commissionò numerosi lavori di riqualificazione. Ancor oggi Palazzo Ragazzoni è uno degli edifici che meglio rappresenta i fasti del ‘500 ed il forte legame della città con Venezia, non a caso un tempo chiamato “il luogo delle delizie per l’abbondanza ed i lussi, e fu punto di riferimento per Sovrani, Papi e Imperatori dell’epoca”. Solo per fare alcuni esempi: il 13 luglio 1574, a Palazzo Ragazzoni soggiornò Enrico III di Valois figlio di Caterina de’ Medici, che per gratitudine concesse alla famiglia Ragazzoni il privilegio di aggiungere due gigli alle sue armi e nominò Cavaliere Placido. Nell’occasione furono ospitati anche i duchi di Ferrara Alfonso II d’Este e Ludovico Gonzaga di Nevers. Di passaggio verso il Portogallo, anche l’imperatrice Maria d’Austria, figlia di Carlo V e vedova di Massimiliano d’Asburgo vi sostò per ben tre giorni- tra il 20 e il 22 settembre 1581, e Giacomo Ragazzoni le offrì sfarzosi festeggiamenti, tant’è che la sovrana ebbe parole di grande apprezzamento per l’accoglienza ricevuta. All’interno del Palazzo, a testimonianza del suo glorioso passato, si possono ancor oggi ammirare gli splendidi affreschi di Francesco Montemezzano ( Verona 1555- Venezia1602), pittore manierista della scuola del Veronese. Nel Salone degli Imperatori sei grandi scene raffigurano momenti importanti dei fratelli Giacomo e Placido Ragazzoni coi sovrani di allora: Maria Tudor, Filippo II di Spagna marito di Maria Tudor, la Cattolica e fratello dell’Imperatrice Maria d’Austria, Enrico III di Francia, Maria D’Austria, il Doge Sebastiano Venier e il Gran Visir di Costantinopoli. Adiacente a tale Salone è possibile ammirare la Saletta delle Bandiere a ricordo dei Paesi coi quali i fratelli Ragazzoni hanno intrapreso relazioni politiche, missioni diplomatiche e commerciali quali: la corona imperiale austriaca, quella inglese, francese, la Repubblica Veneta, lo Stato Pontificio e i paesi mussulmani. Degne di nota anche la Cappella privata e il Salone d’Onore, un’ imponente sala da ballo sormontata da un ballatoio in legno con affreschi che rappresentano figure mitologiche ed allegoriche nel piano superiore. Nel 1599, dopo aver concluso matrimoni per le figlie con membri di famiglia patrizie veneziane, quali : i Trevisan, i Foscarini, i Contarini, i Barbarigo e i Ranier, Giacomo Ragazzoni si ritirò dall’attività commerciale e si spense nella sua Venezia. il 18 gennaio 1610. Le sue spoglie mortali si trovano nel convento di Santa Caterina de’ Scacchi.
La proprietà del Palazzo passò poi ad altre famiglie illustri, tra queste quella dei nobili veneziani Flangini, e a quella dell’industriale sacilese di fama internazionale Cav. Giuseppe Lacchin, il primo in Europa a costruire in Sacile un frigorifero per la conservazione delle uova per esportazione . Il Palazzo continuò nel tempo ad ospitare ospiti illustri, tra questi: nel 1782 Papa Pio VI e nel 1797 Napoleone Bonaparte. Dal 1936, per volontà degli eredi Lacchin, il Palazzo fu donato al Comune di Sacile unitamente ad una considerevole somma per i lavori di restauro, che ha permesso a Sacile di conservare questo importante edificio ,vanto della città, utilizzato come sede di rappresentanza, per i Consigli comunali, oltre che per eventi culturali e turistici di grande qualità.
di Daniela Paties Montagner
Per ulteriori informazioni: I.A.T. Sacile, via Mazzini, 11 – tel 0434.737292, email: info@visitsacile.it
Immagine in evidenza: Maurizio Perrotta, artista teatrale e docente di canto presso l’Accademia Musicale di Sacile, nei panni di Giacomo Ragazzoni nel Salone degli Imperatori di Palazzo Ragazzoni- Sacile. Foto di Daniela Paties Montagner