Man mano che l’autunno avanza e le giornate diventano sempre più fredde, umide e nuvolose, aumenta la voglia di mangiare un bel piatto caldo che ci ritempra e ci fornisce anche il giusto apporto nutritivo per far fronte ai primi freddi. E cosa c’è di meglio che un bel piatto di polenta?
Sabato 26 e domenica 27 a Sambuci si festeggia proprio la polenta, come è tradizione oramai da molti anni. Il caratteristico borgo che si trova a due passi da Roma (A24 uscita Castel Madama o Vicovaro Mandela) dedica a questo piatto di origine italiana a base di farina di granoturco, una interessante manifestazione enogastronomica che valorizza i prodotti tipici del luogo.
Oltre la polenta con le spuntature e le salsicce, si potranno assaggiare dolci tipici, panini, patatine e vino, il tutto gustato nella splendida cornice di Piazza di Corte e nel giardino del Castello Theodoli, nel cuore di Sambuci, che per l’occasione verrà aperto al pubblico con visite guidate e con tanto di rievocazione storica.
Lungo la statale Flaminia, tra il 31° e il 32° chilometro, all’esatto Nord geografico di Roma, il paese di Morlupo invece è pronto per cuocere alla brace migliaia di salsicce, come avviene da 46 anni, con una grande griglia alimentata di continuo con legna di quercia. Dal primo pomeriggio di sabato e fino alla mezzanotte di domenica sono previsti eventi religiosi, culturali, mercatino, musica e spettacoli. Fiumi di vino accompagnano le degustazioni della “salsiccia baciona” che rappresenta il punto di forza della gastronomia tradizionale morlupese.
Cineto Romano, distante da Roma circa 50 chilometri, domenica 27 ottobre celebra la fagiolata, per ricordare gli antichi piatti contadini locali a base dei gustosi legumi della zona.
A mezzogiorno aprono gli stand gastronomici e si potranno gustare l’ottima pasta e fagioli e gli sfiziosi fagioli con le cotiche accompagnati da ottimo vino locale e altre pietanze della zona tra cui bruschette e arrosticini di pecora. Nel pomeriggio è prevista musica dal vivo e balli in piazza.
Se avete voglia di assaggiare i marroni, dovete andare a Segni dove dal 24 al 27 ottobre si tiene la 56° edizione della sagra dedicata a queste castagne pregiate, frutto di piante innestate, di ottimo sapore e notevole grossezza. Le pieghe della buccia interna dei marroni penetrano molto poco nel frutto e ciò rende più rapida e agevole la sbucciatura sia quando sono sbollentati sia quando sono sotto forma di caldarroste che si riescono a sbucciare tutte intere.
Prelibati, squisiti e da veri intenditori sono poi i marroni canditi, meglio conosciuti con il termine francese di “marrons glacés”, appunto per precisare il grado di canditura raggiunto che e’ quello ghiacciato, cioè di iniziale cristallizzazione dello zucchero.
E sì, rispetto ai frutti del castagno selvatico, i marroni sono proprio un’altra cosa. Per assaggiarli in tutta la loro bontà non rinunciate a fare un salto a Segni, sulle pendici settentrionali dei monti Lepini, presso l’ansa dove il Rio confluisce nel Sacco e godetevi musica, arte, tradizione, buona cucina e soprattutto fate la scorta di ottimi marroni! Daniela Gabriele