A Rocca Canterano il 9 e il 10 novembre va in scena una kermesse particolare, la “sagra della rola e festa del cornuto” che oltre a celebrare la tipica castagna locale detta appunto rola, dedica a tutti coloro che, traditi dal proprio partner portano le corna, un vero e proprio festeggiamento.
Armatevi allora di una buona dose di ironia e preparatevi a vederne delle belle perché a Rocca Canterano un corteo di persone vestite con un lungo saio bianco e con in testa un paio di corna sfileranno per le vie del borgo laziale tra la derisione di tutti i visitatori. Infine farà la sua apparizione “il re dei cornuti in carica”, portato su un trono con in mano un fiasco di vino novello mentre un poeta vestito completamente di rosso decanterà versi in dialetto sulle disavventure coniugali.
E a chi porta le corna non resta che “bere per dimenticare …”. Ma quando si tratta di vino novello fate attenzione a non essere “traditi” anche dal nettare di Bacco che può ubriacare perché fresco, frizzante, invitante e … ingannatore. Il mosto già fermentato, infatti, ha perso ormai il fondo dolciastro dell’uva, assumendo sentore di vino, ma perché lo diventi veramente, anche nella sostanza, bisogna attendere i mesi di marzo o di aprile.
La tradizione di farsi beffa dei mariti traditi, deriva dalla mitologia degli amori adulterini di Marte (di cui Martino è il diminutivo) dio della guerra, e Venere, dea dell’amore, che sorpresi da Vulcano, dio del fuoco e marito della dea della bellezza, furono da lui stesso rinchiusi in una rete di ferro per mostrarli agli déi e averli quindi testimoni del torto subito.
Ma gli déi dell’Olimpo lo sbeffeggiarono e lo derisero, così la delusione di Vulcano fu ancora più atroce. Ma nel corso dei secoli alla leggenda si è andata aggiungendo anche una reale possibilità di tradire il proprio marito. Nel giorno dedicato al Santo infatti, si svolgevano fiere di bestiame che duravano alcuni giorni e le mogli che rimanevano a casa, spesso donne che lavoravano nell’agricoltura, nei campi e badavano al bestiame, avevano la libertà di poter tradire i propri mariti anche con i mezzadri del loro fondo.
I mariti “presunti traditi” venivano fatti oggetto di scherno e di una vera caccia, sia pur simulata, nella quale essi dovevano interpretare il ruolo del cervo, animale dalle ricche e ramificate corna.
Sia che siate single, fedelissimi, traditori o cornuti, non perdetevi il divertente rituale folcloristico di Rocca Canterano dopo il quale potrete però lanciarvi in ben più ghiotte e saporite degustazioni di antichi sapori: fagioli con le cotiche, panini con la salsiccia e castagne cotte sulla brace, il tutto accompagnato ovviamente da un buon vino rosso locale.
E attenzione, nell’euforia della festa, a non perdere di vista la vostra metà …..non si sa mai, le corna sono sempre in agguato!
Daniela Gabriele