Castagne, salsicce, “pizza sorda” e vino rosso: a Canterano, un piccolo gioiello incastonato sotto gli Appennini in provincia di Roma, si dà il benvenuto al mese di novembre con i piatti tipici della stagione e della tradizione contadina. L’appuntamento è per sabato 1 con la “Sagra delle Castagne e del Vino”: all’interno di un comodo stand al coperto, il grande fuoco preparato per le caldarroste accoglierà tutti i visitatori dalle 15 in poi.
Quello che ai giorni nostri è considerato un peccato di gola da concedersi nei mesi più freddi, nelle terre dell’Alta Valle dell’Aniene ha rappresentato per tanti secoli una delle fonti primarie di sostentamento; “il cereale che cresce sull’albero” è il soprannome che da queste parti meglio si addice alla castagna, che nelle innumerevoli varianti di preparazione ha avuto la stessa valenza del riso e del pane. Il 1 novembre, allo stand gastronomico aperto a pranzo e a cena, le caldarroste saranno servite insieme a una vera e propria specialità locale: la “pizza sorda”, realizzata con la farina delle polenta e condita con broccoletti coltivati nei terreni del paese, rigorosamente ripassati con olio extravergine, aglio e peperoncino; rispettando alla lettera la tradizione la “pizza sorda” sarà in compagnia delle salsicce e del corposo vino rosso della zona, che legherà tutti questi prelibati sapori.
Tra una portata e l’altra, i visitatori potranno assistere a spettacoli dal vivo di musica popolare e al tradizionale ballo della pupazza; e andare alla scoperta di Canterano, un borgo dal fascino magico abitato da meno di 400 persone che nel giorno della Sagra apre le sue porte ai visitatori provenienti da tutto il Lazio e non solo per mettere in mostra il meglio della propria gastronomia. In paese è immerso in un territorio dalle origini antichissime le cui radici affondano nella popolazione dei Pelasgi, nomadi provenienti dalla Mesopotamia che, passando dalla Siria, si stabilirono sulle coste laziali fino alle alture della Valle dell’Aniene. Partendo da Canterano, inoltre, è possibile visitare nell’arco di pochi chilometri i monasteri di San Benedetto e di Santa Scolastica, Subiaco, il Monte Livata e il Monte Pillone.