E’ uno degli eventi popolari più attesi dell’anno. Un appuntamento che, ogni primo week end di settembre, riempie Ariccia di migliaia e migliaia di visitatori. Stiamo parlando della sagra della Porchetta che quest’anno si svolgerà su tre giorni, il 4 5 e 6 settembre
Un appuntamento tra i più attesi, con diversi eventi in programma e soprattutto il meglio dell’enogastronomia dei Castelli Romani, ma soprattutto quintali di Porchetta e l’atteso lancio dei panini con Porchetta.
La Porchetta di Ariccia è uno dei prodotti enogastronomici italiani famosi in tutto il mondo. Dal 14 giugno 2011, a livello europeo, è inserita tra gli alimenti con indicazione geografica protetta (IGP).
Il metodo di produzione prevede una serie di passaggi importanti. Essenziali per la riuscita di un ottimo prodotto. Si parte dalla scelta delle carni, per passare alla lavorazione vera e propria all’interno dei laboratori di produzione della porchetta. Durante il processo di lavorazione sono importanti la “disossatura” la cui tecnica è stata affinata durante l’arco di una generazione, che avviene dall’interno della carcassa dell’animale, alla speziatura, che preferibilmente deve essere fatta con aromi freschi e non disseccati alla importante fase della legatura, che serve a mantenere compatte le carni e non farle “allargare” durante la fase del taglio che avviene durante la vendita sui banchi, essendo l’animale cavo al suo interno. Infine il processo di cottura che avviene con periodici controlli durante il processo stesso, per testare il livello di cottura delle carni, con sonde e tramite operazioni di peso. Da notare che la cottura avviene in grandi forni strutturati con delle vasche di contenimento, per raccogliere il grasso che si scioglie durante il processo di cottura.
Durante la tre giorni sarà possibile ripercorrere e ricostruire la storia del prodotto e carpirne le peculiarità che l’hanno reso un alimento unico, riconosciuto in tutto il mondo, tanto che possiamo dire senza paura di essere smentiti che non c’è porchetta senza Ariccia, non c’è Ariccia senza porchetta.