Una delizia a cui è impossibile resistere. Anzi, quando ne assaggi uno non riesci più a fermarti! E’ il ciammellocco, la ciambella tipica che Cretone celebrerà dall’8 al 10 settembre alla sagra ad esso dedicata. Uova, farina, anice, limone e olio d’oliva della Sabina sono gli ingredienti semplici e genuini con i quali si prepara questa deliziosa combinazione di sapori, che rappresenta un ritorno alle solide tradizioni del passato e agli antichi valori da recuperare. A Cretone, il paese in provincia di Roma noto per le sue splendide terme e per la gustosa frutta stagionale (pesche, ciliegie e susine) coltivata nelle sue campagne, il ciammellocco sarà cotto al momento e servito caldo, così come insegnano le nonne.
Questo Prodotto Tradizionale del Lazio, ha costituito per tanti anni il pasto ideale dei contadini nelle quotidiane fatiche nei campi: per la sua incredibile capacità di conservazione, che lo rende gustoso e fragrante per tanti giorni, il ciammellocco costituiva il meritato “premio” al termine di un pranzo frugale prima di riprendere il duro lavoro.
Giunto alla sesta edizione, anche quest’anno l’evento curato dall’associazione culturale LiberaMente esalterà per tre giorni le perle gastronomiche del territorio laziale tra degustazioni, spettacoli, folclore, musica dal vivo e intrattenimenti vari. Ogni sera, a partire dalle ore 17, apriranno gli stand gastronomici dove si potranno gustare il ciammellocco e i migliori piatti tipici locali. Sabato 9 e domenica 10 settembre è in programma il percorso enogastronomico nel centro storico: cantine vinicole provenienti da ogni angolo dello Stivale proporranno le loro migliori etichette, con la musica dal vivo a fare da sottofondo.
E se per tutta la durata della manifestazione i visitatori potranno curiosare fra i prodotti gastronomici proposti da Campagna Amica, parallelamente si potrà tornare indietro nel tempo con la suggestiva rappresentazione medievale in costume che prevede sfilate, duelli e sbandieratori. Per la prima volta verrà rievocata la vicenda del 1563 che fa eco a quella di Paolo e Francesca, di dantesca memoria, la tragica morte, nel Castello di Cretone, di Vittoria Savelli e del suo amante, uccisi dal marito di lei, Giovanni Battista Savelli.
Chi volesse trascorrere qualche ora in più da queste parti potrà prevedere una sosta rigenerante alle Terme, note già ai tempi dei Sabini e degli Antichi Romani, con le loro acque sulfuree termominerali che sgorgano purissime da due sorgenti alla temperatura di 23,5-24 C°; oppure andare alla scoperta del piccolo borgo medievale di Cretone.