Venerdì 29 gennaio 2021 dalle ore 9:00 alle ore 18 in diretta streaming dalla Sala Arazzi della RAI si terrà la Giornata Internazionale di Eurovisioni XXXIV, la manifestazione che dal 1987 tende a favorire incontri e sviluppi tra i professionisti del settore audiovisivo, le istituzioni e le aziende in Europa. Quest’anno la tematica sarà incentrata proprio sul virtuale ed avrà per tema lo spazio della comunicazione nel suo rapporto tra media e fruitori. Dopo la prima sessione italiana, svoltasi lo scorso 18 dicembre, venerdì 29 gennaio 2021 si svolgerà la classica giornata internazionale in collaborazione con AGCOM (sessione 2 – 11.30-14), ma anche con Articolo 21 e Ministero dell’Istruzione (sessione 1 – 9.00-11.00) e con Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo (sessione 3 – 16:00-18:00).
Mai come questa volta – afferma Michel Boyon, presidente di “Eurovisioni” – le dimensioni locale e globale si sono confrontate, mischiate, sovrapposte e spesso contrapposte. Lo spazio fisico, reso quasi superfluo negli ultimi anni dal superamento delle barriere provocato dal digitale, ha ritrovato le sue prerogative: le frontiere sono di nuovo diventate qualcosa di tangibile, i “cittadini del mondo” di ieri si sono riscoperti in questi mesi “sudditi” di un sindaco, di un governatore di regione, di un governo centrale, di un’Europa distante ma ridiventata vicina grazie all’acquisto centralizzato di vaccini ed al next generation Europe. Abbiamo pensato così di analizzare e confrontare la situazione di spiazzamento nella quale si sono ritrovati i media tradizionali, legati ad uno spazio fisico e a specifiche frontiere linguistiche e fisiche, mentre intorno prendeva piede un nuovo spazio virtuale sempre più forte ed invasivo, basato sui social media e su poche piattaforme globali (nessuna di loro europea). In questo panorama che si è forzatamente generato, l’Europa si appresta a reagire con la sua proposta di DSA (Digital Service Act) appena presentata e destinata a sostituire la vecchia direttiva “Commercio Elettronico”, condannata da tre pronunciamenti della Corte di Giustizia Europea.
La giornata internazionale si articola in tre differenti sessioni. La prima, dalle 9 alle 11, organizzata con Articolo 21 e con il Ministero dell’Educazione, sarà consacrata al lancio del concorso per le scuole su come cambiare l’art. 34 della costituzione, quello sul diritto allo studio ed all’educazione. Dalle 11.30 alle 14, nella seconda sessione organizzata in collaborazione con AGCOM, si discuterà di DSA e DMA, i due provvedimenti regolatori dell’Unione Europea che mirano a regolamentare il mercato dei servizi digitali e quindi anche i social media e le piattaforme Internet. Dalle 16 alle 18, infine, ci sarà la sessione in collaborazione con il Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo che presenterà la video inchiesta “Ladri di dati”, vincitrice dell’ultima edizione, dedicata ai furti e agli attacchi informatici subiti da ospedali ed aziende farmaceutiche durante la pandemia, di cui gli autori Federico Marconi e Giorgio Saracino discuteranno con Sigfrido Ranucci di “Report”.
Il clou della giornata internazionale (con interpretazione in inglese, francese ed italiano) sarà la sessione 2 dal titolo: “L’attività delle piattaforme tra DSA e direttiva SMAV. La frontiera di una nuova regolazione?”. Sarà aperta dal Presidente della RAI, Marcello Foa, da quello dell’AGCOM, Giacomo Lasorella e da Michel Boyon di Eurovisioni. Vedrà come Key Note speaker Roberto Viola, direttore generale della DG Connect della Commissione europea (che illustrerà le nuove proposte di regolazione). Nel dibattito che seguirà la presentazione di Viola saranno presenti le autorità di regolazione francesi, europee ed italiane, oltre che il Prof. Pollicino, Franco Siddi di Confindustria Radio TV ed altri esponenti dell’industria dei media. A chiudere le conclusioni di AGCOM e del Presidente dell’Autorità francese delle comunicazioni (CSA), Roch Olivier Maistre. Un pacchetto di tre eventi che hanno un unico focus: come istituzioni e cittadini comunicano fra di loro in tempo di crisi in uno spazio pubblico che non è più quello del mondo reale, ma che è diventato uno spazio virtuale dove frontiere linguistiche, modelli economici e sistemi di regole tendono a confondersi ed a perdere di senso. Uno spazio in cui, forse, solo una nuova missione di servizio pubblico ed un nuovo contratto fra media, istituzioni e cittadini possono creare un nuovo senso comune.
Alessia Di Domenico
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