Ieri sera nella magica cornice del castello di San Giusto a Trieste, nell’ambito della 14° edizione del Piccolo Opera Festival del Friuli Venezia Giulia, on air sino al 18 luglio 2021, spettacolare esibizione dell’Opera tango Maria de Buenos Aires di Astor Piazzolla, davanti ad un numeroso pubblico, nel cortile del castello e nel pieno rispetto delle normative sanitarie post pandemia da virus cinese Covid 19 e relative varianti.
Come dichiarato dal direttore artistico Gabriele Ribis in merito allo spettacolo in questione del 3 Luglio: «a rettifica di quanto annunciato in sede di evento, si informa che il ritardo nell’inizio della rappresentazione è stato dovuto ad un inconveniente tecnico imputabile all’ente organizzatore ,cioè l’Associazione Culturale Piccolo Opera Festival».
L’Opera tango Maria de Buenos Aires di Astor Piazzolla, vuole rendere omaggio al grande musicista e compositore argentino Astor Pantalèon Piazzolla ( Mar del Plata 1921 – Buenos Aires 1992) nel centenario della sua nascita, uno dei più noti compositori e musicisti argentini e tra i più importanti del XX secolo. Realizzata dal Piccolo Opera Festival in coproduzione con il Teatro Goldoni di Livorno e Glasbena Matica FJK, lo spettacolo del 3 luglio 2021 si è svolto con la regia di Alessio Pizzech, scene e i costumi di Flavia Ruggeri. Con l’Ensemble Glasbena Matica FJK, si sono esibiti i Solisti Arianna Manganello, Giacomo Medici, l’attore Gianluca Ferrato, sotto la direzione musicale di Igor Zobin.
La trama: “Maria, nata in un sobborgo povero di Buenos Aires – un giorno che Dio era ubriaco-, è una giovane operaia di un’industria tessile. Irresistibilmente attratta dalla musica del tango ascoltata per strada sulla porta di un bar notturno, diventa una cantante di tango, ma finisce poi in una casa di tolleranza e lì muore, ancora molto giovane. In uno scenario alquanto surreale, la sua morte è decisa durante una messa nera tenuta da personaggi malfamati. La sua condanna a morte è anche una condanna all’inferno, e l’inferno è la città di Buenos Aires, dove vaga il suo spettro. La morte è anche il ritorno alla verginità, violata dal poeta folletto che la ingravida con la sua parola. Partorirà una bimba, di nome Maria, simbolo di ella stessa ma anche della città che rinasce ogni volta. Intorno a Maria si muovono El Cantor, un giovane scrittore, El Duende, il folletto, con un gruppo di pittoresche marionette sotto il suo controllo, vari personaggi dei sobborghi di Buenos Aires e degli psicanalisti, spettro della crisi argentina degli anni Sessanta con gli innumerevoli casi di nevrosi, disperazione e perdita della propria identità personale, civica e sociale. È il Duende, questa sorta di demone, che va sulla tomba di Maria e la fa rivivere costringendola di nuova alla stessa terribile vita che aveva lasciato, così come è un demone il Bandoneon, che seduce la poverina portandola nel campo del male per la seconda volta. Intorno si muovono ubriachi, assassini, ladri, prostitute e protettori”.
La serie degli appuntamenti del Piccolo Opera Festival del Friuli Venezia Giulia, on air sino al 18 luglio 2021, continua col prossimo evento sempre a Trieste, nel parco dell’altro suggestivo e leggendario Castello della città “ Miramare” con la Serenata barocca Marc’Antonio e Cleopatra prevista per il 5 luglio alle ore 21.00 ( prenotazione obbligatoria).
di Daniela Paties Montagner
Per informazioni e prenotazioni – www.piccolofestival.org – info@piccolofestival.org
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