Sabato 16 ottobre, Federico Mecozzi si esibirà dal vivo presso il Parco Archeologico dell’Appia Antica di Roma, precisamente all’interno del Grande Ninfeo di Villa dei Quintili, per un doppio appuntamento live alle 19:00 e alle 21:00. L’evento fa parte della rassegna “Su:ggestiva – Musica pura per luoghi straordinari”. Su:ggestiva è un’esperienza di scoperta ad alto impatto emozionale che vuole offrire al pubblico giornate di concerti e performance musicali in location bellissime, suggestive, uniche ed insolite.
Federico Mecozzi, solista, violinista, direttore d’orchestra, compositore e polistrumentista nasce a Rimini nel 1992. La predisposizione e l’approccio con la musica sono precoci: all’età di sei anni inizia a suonare la chitarra, di cui si serve fin da subito per scrivere canzoni. Quindi giovanissimo intraprende il percorso accademico presso l’Istituto Musicale “G. Lettimi” di Rimini, dove studia violino sotto la guida del M° Domenico Colaci e, pochi anni dopo, intraprende gli studi di direzione d’orchestra guidato dal M° Gianluca Gardini e a corsi di perfezionamento nell’ambito della direzione sotto la guida del M° Piero Bellugi. Polistrumentista, a partire dal 2009 collabora stabilmente con il celebre compositore e pianista Ludovico Einaudi, che affianca tuttora dal vivo in lunghe tournée nei più prestigiosi teatri e arene del mondo.
In studio di registrazione ha lavorato anche con Pacifico, Angelo Branduardi, Blonde Redhead, Remo Anzovino, Filippo Graziani, Andrea Mingardi. Negli ultimi due anni, ha parallelamente lavorato a “Awakening”, il suo primo album da solista (come violinista, compositore, polistrumentista). Inoltre, è stato il più giovane direttore d’orchestra del Festival di Sanremo 2019 e uno dei più giovani di tutti i tempi. Ha diretto sul palco dell’Ariston l’orchestra di Sanremo nell’esecuzione del brano “Nonno Hollywood”, del cantautore Enrico Nigiotti, in gara fra i big dopo il successo a X Factor. Prima di vederlo in una doppia esibizione tra le storiche mura del Grande Ninfeo di Villa dei Quintili, si racconta in questa nostra intervista:
Come nasce la passione per gli strumenti musicali ?
“La mia passione per la musica in assoluto nasce quando ero bambino, avendo respirato quotidianamente musica di ogni tipo in casa (grazie ai miei genitori, non musicisti ma grandi appassionati). All’età di 5 anni ho sviluppato in particolare una passione per le canzoni di De André, cosa che mi ha spinto ad approcciarmi alla chitarra, proprio per imparare a suonare e cantare le canzoni di Faber. A 12 anni poi, iscrivendomi al conservatorio, ho scelto di intraprendere lo studio del violino, che è divenuto ben presto il mio strumento, che non posso considerare secondo a nessun altro. Ho comunque sempre sentito la profonda esigenza di spaziare, perché ogni strumento (includendo anche la direzione d’orchestra) ti offre sensazioni ed esperienze diverse”.
Oltre all’intensa attività concertistica, ti dedichi da anni alla composizione e all’arrangiamento nell’ambito della musica pop, classica contemporanea e minimalista. C’è un genere musicale preferito dove ti senti più realizzato ?
“Così come tra strumenti, trovo da sempre fondamentale spaziare anche tra generi e mondi musicali. Mi piacerebbe, anzi, che venissero superate certe esagerazioni di “catalogazione”, soprattutto considerando le nuove frontiere e possibilità infinite di combinazioni. Questa è in effetti anche un pò la cifra della mia musica, che fonde tanti linguaggi che in quache modo mi appartengono, per gusto, studio o esperienza: dalla musica barocca al post-rock, dal folk all’elettronica, con echi di tradizioni musicali etniche dalla celtica alla musica mediorentale. Certo, grazie alla collaborazione con Ludovico Einaudi posso dire di trovarmi molto a mio agio nella cosiddetta “classica contemporanea”, termine però, anche questo, che può avere mille sfumature”.
Hai lavorato con tanti musicisti celebri come il compositore e pianista Ludovico Einaudi. Cosa ti hanno lasciato queste collaborazioni ?
“Le collaborazioni sono sempre una fonte di grandissimo arricchimento e l’esperienza con Ludovico è senza dubbio la più intensa, significativa e duratura. Da dodici anni lavorare con lui mi offre la possibilità impagabile di viaggiare in tutto il mondo, salire su palchi in teatri e arene di grande prestigio, imparare costantemente tante piccole cose preziose della musica partendo dal suo modo di concepirla che è sempre molto aggregativo e di condivisione. Si è sviluppato un rapporto umano speciale, con lui e con tutto il gruppo col quale viaggiamo per quasi metà dei giorni dell’anno, vivendo quasi come una famiglia”.
Sei stato il più giovane direttore d’orchestra del Festival di Sanremo 2019. Cosa ha significato per te ?
“La direzione d’orchestra è un’attività “parallela” che amo coltivare perchè capace di offrirti un punto di vista diverso, totale, della musica. Ovviamente farlo sul palco dell’Ariston, al festival di Sanremo, con un’orchestra di grandi professionisti è stata un’esperienza indimenticabile, formativa e anche divertente per tutto il mondo che c’è dietro: un mondo sicuramente televisivo e più costruito rispetto alla dimensione del concerto (che trovo essere la mia dimensione naturale), ma da vivere almeno una volta”.
Sabato ti esibisci dal vivo in un concerto nella splendida cornice del Parco Archeologico dell’Appia Antica di Roma. Cosa ci farai ascoltare ?
“Il 16 ottobre porterò la mia musica nel Ninfeo della Villa dei Quintili, sull’Appia Antica. Sarò accompagnato dalla mia band (5 musicisti tra violino, violoncello, pianoforte, chitarre, elettronica, percussioni) e sarà per me un concerto “di transizione”, che porterà dal mio primo album “Awakening” ai nuovi brani usciti più recentemente e che anticipano il prossimo disco, passando ogni tanto attraverso alcune rivisitazioni-omaggi ad altri artisti e brani che mi hanno segnato”.
Cosa ti aspetti da questo concerto ?
“Penso che il titolo stesso del Festival di cui farà parte la serata sia indicativo: Suggestiva, musica per luoghi straordinari. In effetti mi aspetto una fusione potenzialmente unica tra architetture sonore e architetture visive. Spesso la musica assume una potenza ancora più forte quando si fonde con la magia dell’ambiente in cui si propaga”.
I tuoi prossimi progetti musicali ?
“Sto vivendo in questo momento la ripresa di tutte le attività concertistiche che da molto tempo tutti aspettavamo: ho di fronte diversi concerti e tour in Europa e fuori con Ludovico Einaudi, si prospettano nuovi appuntamenti dal vivo anche con la mia musica e, parallelamente, sto ultimando i brani che andranno a comporre il mio secondo album, nati per lo più nel lungo periodo di lockdown e che non vedono l’ora di uscire di casa…”
di Marcello Strano