Quattro giorni di grandi eventi, dal 10 al 13 aprile a Veronafiere con degustazioni tecniche, aree tematiche e focus sui principali mercati. Dopo due anni di stop, tornata in presenza, l’evento più atteso per la promozione del settore vitivinicolo, che quest’anno più che mai ha totalizzato presenze da record di buyers stranieri, nonostante sia calata la presenza totale del numero dei visitatori e wine lovers.
Il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, ha spiegato «segnare il record di incidenza di buyer esteri in un anno così difficile sul piano congiunturale e geopolitico è tutt’altro che banale ed evidenzia tutta la determinazione di Veronafiere nel perseguire i propri obiettivi».
La fiera è stata un’occasione, alla luce delle conseguenze derivate dalla guerra in Ucraina, per fare il punto della situazione sul settore vitivinicolo e sulle prospettive del mercato internazionale. Fra gli espositori esteri, sono stati presenti quest’anno Francia, Slovenia, Brasile, Spagna, Argentina, Macedonia, Serbia, Sud Africa e Libano.
Per il vino italiano, quest’anno è stato il grande ritorno, nonostante la sofferenza patita negli ultimi due anni a causa della pandemia e la prolungata chiusura della ristorazione internazionale. Su questo argomento, Stefano Patuanelli, ministro per le Politiche Agricole, ha commentato «Dopo due anni molto complessi al Vinitaly abbiamo visto grande fermento ed entusiasmo con padiglioni pieni, produttori, acquirenti e wine lovers a testimoniare come il 2022 possa diventare un anno di ripresa. Restano le preoccupazioni per la guerra che mette a repentaglio la produzione non tanto per il costo delle materie prime, ma per quelli relativi al vetro, alle gabbiette delle bottiglie, alla carta e al cartone da imballaggio fino ad arrivare a quelli del trasporto. Esiste un grande valore della filiera, una grande capacità del vino di essere l’eccellenza per antonomasia dei prodotti alimentari italiani, ma restano anche le preoccupazioni alle quali l’Ue dovrebbe rispondere in maniera compatta senza tornare agli egoismi che l’hanno caratterizzata negli anni scorsi».
In contemporanea a Vinitaly, sono stati di scena anche Sol&Agrifood, Vinitaly Design, Enolitech e il fuorisalone Vinitaly and the city dedicato ai wine lover.
Vinitaly dà anche ampio spazio ai riconoscimenti, che dal 1996 iscrive nell’albo d’oro del Salone dei vini e distillati, aziende o professionisti che si sono distinti per il loro impegno vitivinicolo ed enologico. Premio Internazionale di Vinitaly 2022 è stato attribuito per la categoria Italia, all’azienda Pio Cesare fondata nel 1881 e portata a fama mondiale da Pio Boffa. Per la categoria internazionale il premio va a Tom Matthews. Inoltre è stata proclamata anche la Wine Communicator of the Year dell’International Wine & Spirit Competition, la vincitrice è stata Sarah Heller, la più giovane Master Of Wine dell’Asia Pacifica, esperta di vino, visual artist, conduttrice televisiva, wine editor di Asia Tatler ed editorialista di Club Oenologique.
Agostino Fraccascia