Presso la splendida e tecnologica struttura dell’AcmeStudio di Ladispoli si è conclusa con una conferenza-spettacolo, la mostra “CGSS Art Expo 2022“.
Lo spazio espositivo messo a disposizione da Sergio Tanzilli nel suo AcmeStudio, è uno spazio dinamico, che ospita eventi di alta qualità nei diversi ambiti della cultura e che abbraccia la sperimentazione dei diversi linguaggi, come in questo caso dove sono state unite la pittura, le maschere della commedia dell’arte, la scultura lignea e l’illustrazione per realizzare una mostra di grande effetto, che ha richiamato un folto pubblico che ha incrociato la straordinaria esperienza degli artisti presenti. Il continuo dialogo fra gli artisti e il pubblico, hanno fatto sì che le opere esposte fossero da monito per i visitatori per appagare la curiosità ed investire sulla propria formazione culturale, che spesse volte è carente visto che dai non addetti ai lavori, l’arte viene sempre sminuita e messa fra le ultime cose da coltivare.
La sigla “CGSS” è la sintesi dei cognomi dei quattro artisti in mostra: Andrea Cerqua (pittura), Mario Gallo (maschere della Commedia dell’Arte), Bruno Smocovich (scultura lignea) e Valentino Spadoni (illustrazione). Questa sigla vuole essere anche il connubio fra diversi linguaggi dell’arte che interagiscono fra loro in uno spazio espositivo luogo di ricerca e di sperimentazione artistica come è AcmeStudio. Cogliamo l’occasione per conoscere più da vicino i quattro artisti protagonisti di questa mostra.
Andrea Cerqua (pittore) che con le sue opere rappresenta poesie a cielo aperto tra orizzonti conosciuti e non, dove i colori dell’acqua e dei tramonti ispirano a viaggi lontani da fare in solitudine o in compagnia di persone con le quali trascendere i confini quotidiani della vita, e catapultarsi in una dimensione onirica che ci rende partecipi dei sogni che facciamo. Il suo linguaggio predominante viene espresso tramite mezzi pittorici quali: la pittura ad olio e tecniche miste. Ha elaborato, negli anni una sua personale pittura in cui fisica e metafisica si fondono.
Mario Gallo (attore, regista e costruttore di maschere della Commedia dell’Arte, con profonda esperienza pedagogica e didattica), con le sue maschere ispirate alla tradizione della Commedia dell’Arte, ma con un occhio sempre presente all’innovazione della tradizione, che si muove con la sua arte ancestrale tra riti propiziatori e musicalità contemporanee, pittoriche e scultoree, che oggi invadono le nostre metropoli attraverso murales, bande rock, e pittura d’avanguardia.
Bruno Smocovich (scultura lignea), ineffabile artista cosmopolita che domina la materia e la traduce in straordinarie esperienze evocative, e che si materializzano nei corpi di un cavallo, di una ballerina, di un Arlecchino, dando vita a immagini reali sconvolgenti che attraggono corpo e mente. L’amore per il legno è intriso nel suo DNA, ed esso diviene dalle sue sapienti mani un eccellente conduttore di calore interiore e di forti sensazioni.
Valentino Spadoni (illustrazione), un visionario dalle mani d’oro, con le sue micro-opere acquerellate che raccontano di rocce sospese nell’aria sulle quali albergano città fantastiche o personaggi solitari che insieme a quelle rocce percorrono viaggi nell’ignoto come fossero mongolfiere. La realizzazione di acquerelli di pochi centimetri, ma molto dettagliati, sono un monito per invitare lo spettatore ad avvicinarsi e prendersi il giusto tempo pere osservare i dipinti. E poi…ci sono i suoi fumetti: esilaranti satiriche che ci fanno riflettere ironicamente sulla nostra società.
La mostra si è conclusa con una “liberazione” generale, dove il pubblico e gli artisti (dopo una introduzione sulla maschera, di Esper Russo, regista teatrale, filosofo, Direttore Artistico del Teatro di Canale Monterano e la conferenza spettacolo a cura di Mario Gallo) si sono confrontati liberamente sul tema delle origini sociali e il legame tra passato e presente partendo dalla Maschera, come elemento antropologico comune alla civiltà europea e non solo, sull’importanza di difendere il teatro come elemento anti globalizzazione, fondamentale per lo sviluppo intellettuale delle nuove generazioni. Questa festa dedicata alla cultura, si è arricchita dell’intervento del grande artista e fisarmonicista Stefano Indino che con la voce e con la poesia della sua musica ha incantato il pubblico e lo ha portato in un’altra dimensione dove l’incontro, lo scambio, l’amore per l’altro e per la vita onora l’arte.
Eleonora Francescucci