Roma, sabato 20 luglio 2024. Nel superlativo scenario dei giardini di Villa Giulia, in anteprima la performance scritta, musicata e diretta da Flavio Colusso “Le canzoni di Ghisola. Lettere di fuoco… fuoco alle lettere”, ispirata all’epistolario tra Gabriele d’Annunzio ed Eleonora Duse, nel centenario della morte di quest’ultima.
Libretto e musica del Maestro Flavio Colusso, cantante e attrice Maria Chiara Chizzoni, violino Marco Rogliano, violoncello Matteo Scarpelli, pianoforte Alberto Galletti.
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Il Prof. Flavio Colusso, compositore, librettista e direttore d’orchestra italiano, è accademico pontificio ad honorem e maestro d’orchestra, nonché fondatore dello Ensemble Seicentonovecento. Ideatore e coordinatore con Silvia De Palma delle Giornate Carissimiane e delle Feste Musicali Jacopee, manifestazioni dedicate allo studio dell’opera di Giacomo Carissimi.
Dal 2002 realizza a Villa Lante una stagione di concerti dal titolo “L’orecchio di Giano. Dialoghi della Antica e Moderna Musica”, in cui si propongono musiche del passato e musiche contemporanee. E’ il primo presidente della Sibelius Society Italia, dedicata al compositore finlandese.
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Una presenza oltre le nuvole per l’ascendenza galattica dell’evento culturale, l’élite aristocratica dei saperi della cultura autentica ha partecipato numerosa. Tra i più importanti il Prof. Filippo Sallusto, ricercatore italiano di specifiche discipline, Università degli studi di Cassino; l’avv. Traldi, con Signora, Dott.ssa Daniela Traldi, Presidente della Confederazione della musica lirica e sinfonica, nonché Consigliere della Fondazione del Teatro di Roma.
Il Prof. Maestro Flavio Colusso ha illustrato gli intensi rapporti intercorsi fra Gabriele D’Annunzio e Cesare De Lollis, filologo e storico della letteratura italiana. Presente la pronipote Prof.ssa Maria Sofia Casoni.
D’Annunzio un precursore della libera sensualità e soprattutto seduzione, ha sottolineato il Prof. Colusso. Può apparire paradossale nella vita amorosa di D’Annunzio per numero di amanti e complicate vicende sessuali, rilevare che l’atto fisico conta pochissimo se paragonato all’alone seduttivo, emotivo e psicologico che precede e segue il semplice atto fisico.
Le canzoni e i versi parlati della lunga e tormentata relazione tra il Vate ed Eleonora Giulia Amalia Duse, considerata una delle più grandi attrici di tutti i tempi, soprannominata divina, è stata magistralmente interpretata dall’attrice e cantante Maria Chiara Chizzoni, un’autentica figura dell’essere e tempo, una cristallizzazione del “logos” fatto canto e teatro, una insuperata principessa del labirinto dello spirito. Maria Chiara, una voce sublime che porta in esilio l’anima e il cuore, che entra dentro e cura sofferenza e dolore e consegna la gioia di vivere. La poesia trova voce in lei farfalla che canta sui fiori e privilegia una rosa rossa. Un canto che viene da lontano, giunge dalle galassie e rende semplice accogliere il soffio leggero di nuovi suoni.
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Alla morte della Duse, le lettere che Gabriele D’Annunzio scrisse alla grande attrice fin dal 1892 furono date alle fiamme dalla figlia Enrichetta. D’Annunzio, invece, conservò le numerose e controverse lettere ricevute dalla celebre attrice. Da queste lettere nasce la nuova opera del Maestro Colusso, come pure dal romanzo “Il fuoco” pubblicato nel 1900, che doveva far parte del ciclo di romanzi del melograno (ma fu l’unico ad essere composto), nel quale D’Annunzio voleva simboleggiare il risorgere della volontà. In esso viene celebrato il trionfo della gioia artistica, trasfigurando la storia d’amore del poeta con l’attrice Eleonora Duse.
Di Carlo Priolo giornalista professionista, sociologo, epistemologo