“Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.”
Cesare Pavese
Debutta in prima assoluta al Teatro Trastevere il nuovo lavoro della compagnia “Come risolvere in 2” che dopo i successi di “Cuori Monolocali”, “Sessolosé” e “Appese a un filo” torna in scena dal 19 al 31 gennaio 2016 con “Non ti fissare. Tu chiamale se vuoi ossessioni”, nuovo esilarante spettacolo sulle compulsioni, manie e stranezze che più meno consapevolmente riguardano ognuno di noi.
Protagonisti di questa originale ed irriverente commedia ambientata in un’area di sosta di una non identificata autostrada, il consolidato ed affiatato gruppo formato da Alessandro Di Somma, Maria Antonia Fama, Ermenegildo Marciante e i nuovi interpreti Lidia Miceli e Francesco Bonaccorso. Un cast di bravissimi attori diretti dalla giovane regista Velia Viti, coadiuvata alle scene da Paolo Carbone scenografo tra i più apprezzati del panorama romano (vincitore del Premio Cerami 2014), portano in scena con sottile umorismo l’universo irrazionale e tragicomico delle ossessioni.
Debolezze imbarazzanti, strane fissazioni e segreti inconfessabili: amici immaginari, gesti scaramantici, l’ossessione per il lavoro, per il sesso o per i social network, il terrore della solitudine o quello di ammalarsi.
Frizzante ed ironico “Non ti fissare. Tu chiamale se vuoi ossessioni” strizza l’occhio alle commedie inglesi di Nick Hornby e alle atmosfere surreali della comedy americana, brillantemente scritto a quattro mani dal collaudato duo Maria Antonia Fama e Lorenzo Misuraca, due giovani autori che in questo nuovo allestimento si divertono a mettere in luce i lati più nascosti della nostra generazione.
In scena un autista ipocondriaco, una donna sola, un erotomane, una workaholic, un iperconnesso. Una meta da raggiungere. Un guasto da riparare. Cinque personaggi costretti a condividere una lunga notte nel bel mezzo del nulla. Ognuno reagirà in maniera diversa all’imprevisto, ma l’incontro tra cinque menti stra-ordinarie darà vita a situazioni altrettanto inaspettate, dai risvolti esilaranti, in un mix tragicomico sempre pronto ad esplodere.
Paure, ansie, paranoie, paturnie, ossessioni, compulsioni, fisse, manie, fobie, ognuno ha le sue “Non ti fissare” le porta in scena con ironia pungente, sarcasmo e un pizzico di sentimento per sdrammatizzarle, riconoscerle e riderci su.
di Alberto Fuschi
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