Da giovedì 15 ottobre, al Teatro Villa Pamphilj di Roma, Cathy Marchand, attrice storica del Living Theatre che vanta in carriera collaborazioni prestigiose tra cinema e teatro (Sergio Citti, Gian Maria Volontè, Pina Bausch e Franco Battiato.tra gli altri) condurrà quattro giornate di lavoro intensivo intorno al mito millenario dell’Antigone: dalla tragedia di Sofocle alla lettura di Brecht nel 1948, fino al dirompente allestimento che ne realizzò il Living Theatre nel 1967; in questo laboratorio si proverà a toccare anche l’ultima provocatoria visione proposta da Philippe Forest: un’Antigone che arriva a mettere in discussione la propria scelta.
Il laboratorio culminerà con la creazione di uno spettacolo – sempre con la direzione di Cathy Marchand – sulle diverse Antigoni del nostro tempo, che si oppongono ai molti meschini Re Ubu che in questa epoca si stanno sostituendo alla figura terribile ed autorevole del tiranno Creonte.
Da alcune dichiarazioni dell’attrice:
«Rifare il Living esattamente come era sarebbe oggi anacronistico; ma è importante, anzi indispensabile, conservare nell’attualità quel grido di rivolta, instillare negli spettatori un dubbio, dare alle giovani generazioni una chiave critica di lettura, svegliare le coscienze. Fare un teatro “vivente”, che faccia riflettere e che sia anche atto poetico. Come ci diceva Pasolini “Il Living Theatre può essere fatto solo dal Living Theatre”. Per me rappresenta una missione. Credo fortemente nella trasmissione di questa forma teatrale che ho sperimentato negli anni ’70 perché ha ancora senso insegnare l’urgenza del mestiere dell’attore. Sento che il piacere della recitazione debba corrispondere al dolore di farlo. Senza capirlo e senza scelta, a tratti».
Cathy Marchand