Il 20 maggio presso il noto e storico locale tempio del Jazz, l’Alexanderplatz Jazz Club, si è esibita per il lancio del suo ultimo album, Arabesque, la salentina Elisabetta Guido accompagnata da Mirko Fait al sax, Martino Vercesi alla chitarra, Giorgio Vogli alla batteria e lo special guest, Luca Garlaschelli al contrabbasso. Domenica 29 maggio, l’evento sarà replicato, al Teatro Elfo Puccini di Milano e a questi musicisti si aggiungeranno le vocalist Alessandro Zuccaro e Azzurra Buccoliero. Ad immortalare i bei momenti di musica e applausi ci ha pensato l’obiettivo di Roberto Cifarelli, storico fotografo dei luoghi dove si suona il Jazz. L’evento è stato organizzato dalla Dottoressa Pina Stabile in collaborazione con Alexanderplatz Jazz Club.
L’album racchiude nove tracce, gran parte delle quali firmate dalla Guido, è stato registrato presso lo studio Artesuono di Stefano Amerio, sound engineer di fama internazionale. Nel disco sono presenti anche un pezzo di Mirko Fait (Sempre per te vivrò), un brano (A Wish) del pianista statunitense Fred Hersh e una composizione (La chitarra di fiammiferi) di Angelo Inglese, noto direttore d’orchestra e autore di opere liriche contemporanee. In questo disco come nel precedente ci sono varie tipologie musicali che si incontrano. Numerose contaminazioni soprattutto per quanto riguarda il ritmo, rimanendo però sempre in ambito jazz.
Il titolo Arabesque come afferma la stessa autrice «E’ un movimento molto femminile della danza e dato che faccio sempre dischi con i testi al femminile, mi sono detta prendiamo ciò che c’è di più femminile nei movimenti fisici e ho pensato a quello, soprattutto perché mi piace molto l’interazione fra le arti e spesso mi sono divertita a interagire con la danza ed abbiamo creato delle cose molto particolari».
Brano di punta di questa opera è That’s The Matter, un pezzo a tre voci (nella traccia del disco canta anche la vocalist Azzurra Buccoliero) con il quale si vuole trasmettere un senso di leggerezza ed allegria. Questa samba nasce proprio nel periodo pandemico dove la cantante avendo voglia di allegria, decidendo di procurarsela da sola, ha dato vita a questo brano. Un brano come inno d’amore per se stessi e gli altri, un brano allegro, ma nel contempo riflessivo perché in fondo tutti vogliono essere amati, tutti vogliamo innamorarci, ma non ci sforziamo mai di farlo, piangiamo e speriamo che accada. Nel videoclip di That’s The Matter, con la regia di Fabien Frigerio, fanno parte della scenografia le opere dell’artista Holly Heuser, i cui lavori sono esposti nella galleria Arteutopia Milano, all’interno dello stesso Après-coup.
Eleonora Francescucci