Anche questa estate, l’11 di agosto, ritorna in scena “Agata Vergine e Martire” di Pino Pesce. Vi ritorna all’interno del cartellone estivo del Teatro Massimo Bellini di Catania ed in maniera specifica per onorare la Santa Patrona Etnea in occasione della festa estiva del 17 agosto che celebra la traslazione delle reliquie di Agata da Costantinopoli a Catania nel 1126 ad opera di due soldati bizantini.
“Sono ben lieto” dichiara il sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania, maestro Giovanni Cultrera di Montesano “di aver inserito all’interno delle manifestazioni estive del “Bellini” il dramma religioso “Agata, Vergine e Martire” di Pino Pesce. Apprezzandone il valore artistico e religioso, è intenzione del Teatro Massimo istituzionalizzare alcune rappresentazioni dedicate alla Santa nei periodi di febbraio (come tutt’ora già avviene) e di agosto.”
Oltre 50 artisti per un’operazione fuori le righe che ha messo assieme tecniche multimediali e teatralità medievale con il preciso messaggio socio-culturale-religioso di arrivare dritto al cuore della gente, specialmente di quella più giovane cui l’autore-regista si è in particolare rivolto.
Chiarisce Pesce: “Ho cercato, uscendo dai canoni del teatro corrente, di ritornare indietro nel tempo, recuperando la sacra rappresentazione medievale attraverso una visione manicheistica, la lotta tra il bene e il male, tipica delle antiche culture mediorientali ed occidentali, trasferendola dentro la mentalità cattolica per farvi trionfare il bene. Una concezione cosmologica dualistica, dove la spiritualità cristiana innalza la propria bandiera di Accoglienza e di Amore. E questo anche dentro la manzoniana provvida sventura.”
Afferma Chiara Seminara, interprete di Agata: “Sono felicissima di ritornare sul palco per dare voce e raccontare, insieme al resto del cast composto da eccellenti artisti, la vita e il martirio di Sant’Agata, in occasione delle celebrazioni agatine agostane che finalmente dopo due anni riaprono appieno ai fedeli (il che rende tutto più significativo). Le fonti antichissime della vita di Agata tramandano momenti intensi, molti di questi passaggi sono ripresi fedelmente, quasi parola per parola, nell’arco dello spettacolo. Ciò che mi colpisce è che quella di Agata è una figura attualissima nella testimonianza umana che ancora offre, simbolo di grande libertà e coraggio.”
In scena, oltre Chiara Seminara, Mario Sorbello (Quinziano), Pasquale Platania (Narratore), Nino Spitaleri (Vecchio), Gabriele Ricca (San Michele Arcangelo), Jonathan Barbagallo (Lucifero), Antonella Barresi (mamma di Agata), Cora Torriani (Danzatrice); Annalisa Di Lanno (Prima strega) e poi: Salvo Gambino e Francesco D’Arrigo (Due carnefici), Rasheed Bello e Franco Caruso (Soldati imperiali). Una particolare rilevanza l’avrà la musica sacra eseguita da un Quartetto d’archi: Salvatore Randazzo, Clelia Lavenia, Dario Emanuele C. Militano e Mario Licciardello, e da 4 cantanti lirici: Rosario Cristaldi (tenore), Martina Scuto (soprano), Angelo Sapienza (basso) e Haruna Nagai (mezzo soprano). Una particolare rilevanza l’avranno anche i ballerini della Scuola Professionale Danza Azzurra diretta dal maestro Alfio Barbagallo, coreografo della sacra rappresentazione; i video sono stati riadattati da Alfio Cosentino; il riadattamento costumi da Rosy Bellomia.
“La forza espressiva e suggestiva di un narratore – puntualizza l’Autore – fonde la storia e la leggenda che, in qualche tratto, viene interrotta da scene sulla vita di Agata: l’età infantile, l’adolescenza, la giovinezza, incentrata nella decisione della giovane di promettersi a Dio. Da qui la persecuzione cristiana dell’imperatore Decio (rappresentato, a Catania, dal proconsole Quinziano), il quale non potendola possedere, condanna la Vergine al carcere prima e al martirio dopo.”
Ci si aspetta tanta spettacolarità e devozione.