L’acclamato “Van Gogh Café”, dopo l’enorme successo in tutta Italia, la commedia musicale scritta e diretta da Andrea Ortis, ispirata alle opere di Vincent Van Gogh, arriva a Roma per la prima volta sul palco del Teatro Ambra Jovinelli il 27 e 28 febbraio.
Il cast in scena è formato da Andrea Ortis, Floriana Monici, Chiara Di Loreto, Giulio Maroncelli, Lavinia Scott, Rebecca Erroi, Lara Ferrari e Lucrezia Zizzo. L’arrangiamento musicale è di Antonello Capuano, le splendide coreografie di Marco Beddu, le scene di Gabriele Moreschi, il sound designer è di Francesco Iannotta, il light-video designer di Virginio Levrio, la direzione vocale di Elisa Dal Corso e i costumi di Marisa Vecchiarelli. Per l’orchestra dal vivo, alla chitarra Antonello Capuano, al violino Matteo Iannuccio, al pianoforte/musette Angelo Miele, alle percussioni Marco Molino e al contrabbasso Lorenzo Mastrogiuseppe. Produttrice esecutiva Lara Carissimi.
In occasione dei 170 anni dalla nascita dell’artista, la Mic International Company, presenta uno spettacolo teatrale ambientato in un caffè parigino del XIX secolo, con musica dal vivo eseguita da un’orchestra e canti di cast eccezionali, accompagnati da emozionanti proiezioni 3D che rendono le opere di Vincent vive e coinvolgenti.
Nella vibrante Parigi della metà del 1800, artisti, scrittori e studiosi si riunivano nei caffè che erano diventati centri di grande intellettualità frequentati da grandi pensatori ed artisti. Questo è come sono nati i famosi café chantant. Artisti che hanno segnato una svolta nel panorama internazionale dell’arte, come Vincent Van Gogh, Pierre-Auguste Renoir, Édouard Manet e Paul Gauguin solo per citarne alcuni, frequentavano abitualmente il luogo. Un’epoca dorata in cui Parigi diventava il modello del divertimento a livello europeo. “Van Gogh Café” è ambientato in un café chantant, un luogo dove si può ascoltare musica dal vivo, ballare e cantare. La storia della vita di Vincent Van Gogh viene raccontata con uno schema molto creativo ed emozionante.
Il Van Gogh Café è gestito da Mme Odile (Floriana Monici), una cantante di grande esperienza e abilità. La stessa controlla ogni dettaglio pratico ed umano con maestria. Nulla può muoversi senza il suo consenso. Così gli artisti, con l’aiuto del cameriere Luc (Giulio Maroncelli), si preparano per il debutto serale esercitando i brani del repertorio, condividendo le proprie emozioni durante le prove, confidandosi tra di loro nel camerino e partecipando a competizioni tra ballerine e amori dei musicisti. La gara di ballo viene interrotta da Mlle Aline (Chiara Di Loreto) che mostra grandi capacità canore, cosa che Odile non può tollerare. A ciò si aggiunge M. Louis Philippe (Andrea Ortis), un antiquario, che è entrato nel Café portando con sé un libro che contiene la corrispondenza tra Vincent Van Gogh e suo fratello Theo. La storia affascina tutti gli abitanti del Café ed entrano a far parte di quel mondo straordinario.
Vincent esprime il suo animo attraverso diversi binari che, in modo distinto e connesso, rivelano la sua fiducia, i suoi tormenti ma anche la grande capacità di amare e sognare. In questo modo, l’esperienza di un’orchestra dal vivo (chitarre, violino, pianoforte, musette, percussioni e contrabbasso), la danza, tra le corde del flamenco o quelle contemporanee più espressive, si unisce alle animazioni 3D che riproducono alcune opere di Vincent Van Gogh per creare un ambiente incredibile e ricco di emozioni che coinvolge pubblico e interpreti.
“Van Gogh Café” è un racconto di speranza e delusione, tristezza e gioia, amicizie ed isolamenti attraverso la storia della vita del famoso pittore olandese. La colonna sonora ricrea il racconto con la delicatezza e l’individualità di alcuni dei più grandi artisti francesi, tra cui Edith Piaf, Charles Aznavour, Mireille Mathieu e Yves Montand. “Van Gogh Café” è una fusione di anime, tempi e forme che danno al racconto la profondità del grande pittore. È uno spettacolo che riflette la natura inquieta, nostalgica e solitaria di Vincent, ma anche pieno di speranza e desiderio. È permeato dello stesso colore del suo creatore: denso, muscolare ed espressivo nella sua sete inestinguibile per vivere.
Il regista e autore Andrea Ortis di questo spettacolo afferma «Un personaggio, un’artista dell’arte umana perché mette nei suoi dipinti e nei suoi colori proprio se stesso, l’accostamento di un regista e anche di un autore come me, in questo caso è come accostarsi ad un amico è come sedersi ad un tavolo, come stare in uno di quei café che lui frequentava, perché Vincent Van Gogh, l’ho sempre sentito più Vincent che Van Gogh, più un amico con il quale colloquiare con il quale stare e dal quale imparare e sentire il mondo. Pensiamo a Vincent Van Gogh e parliamo della sua follia e della fine tragica che sappiamo e conosciamo. Io invece ho conosciuto una persona che è molto di più della follia. Quello che io ho conosciuto, io lo ritrovo nei suoi dipinti, come qualcosa di infinito, ma di piccolo, ecco perché ho pensato ad un Café chantant, che è un Café letterario, che è un posto dove si può fare cultura come se fosse un ambiente piccolo contenuto diciamo un alveo materno, come se quell’ambiente scenico nel quale ci muoviamo insieme ad un corpo di ballo, all’orchestra dal vivo e insieme ad altri interpreti cantanti fosse appunto l’alveo dell’anima di Vincent. Credo che questo spettacolo, dica la verità aprendo delle sfumature, delle nuance molto particolari sull’umanità delle persone.»
Eleonora Francescucci