ROMA – Il cantante, tifosissimo della squadra capitolina e autore proprio del brano “Roma Roma Roma” che si ascolta all’inizio di ogni gara casalinga dei giallorossi, usa toni aspri, criticando l’attuale management della società dopo i fallimentari risultati degli ultimi anni:“Sinceramente il mio inno mi piacerebbe se lo togliessero”.
E’ un Venditti amareggiato quello che si è sentito ieri in due emittenti radiofoniche. A ‘Te la do io Tokyo’, trasmissione di Radio Centro Suono Sport e poi a Radio Radio, ha spiegato il suo stato d’animo: “Oggi ci troviamo peggio del primo anno quando eravamo preoccupati di una squadra che non entrava nemmeno in Europa League. Oltre al risultato sul campo, il senso di romanità non c’è più. Hanno modificato il marchio, quando la Roma nel mondo la conoscono più della Coca Cola. Mi chiedo: Roma città, Roma squadra, dove va? Non possiamo essere ridotti così. Che ci sia più chiarezza. La vera garanzia della società era Baldini. Pensa se la nuova proprietà si fosse presentata all’inizio con l’attuale dirigenza. E ora Franco non c’è più. Il mio rapporto con questi nuovi vertici? Ho pagato alcune mie amicizie. Mi hanno detto che faccio il male della Roma solo perché parlo di calcio in una determinata radio. Hanno pensato di levare il mio inno? A questo punto sono quasi felice. È così tanto poco il grado di rappresentatività che ad un certo punto, visto che c’è gente che crede che io addirittura ci speculi, se lo fanno non mi dispiacerebbe. È chiaro che non posso certo toglierlo io l’inno della Roma. Ho solo detto che se gli americani dovessero prendere questa decisione l’inno resterà comunque nel cuore della gente”.
Ha aggiunto poi alla fine delle due interviste parole dure anche contro il lavoro di mercato del direttore sportivo Walter Sabatini: “Abbiamo perso un giocatore come Paulinho, che è andato al Tottenham da Baldini, ora voglio vedere che giocatori porta in squadra Sabatini”.
Le affermazioni di Venditti sono però state criticate da molti tifosi che su Twitter e Facebook hanno risposto a tono al cantautore accusandolo a più riprese di non avere a cuore i destini della squadra solo a causa di un paio di stagioni deludenti. E in serata proprio tramite Facebook, Venditti ha voluto chiarire il senso delle sue dichiarazioni, scrivendo in un messaggio: “Cari romani, romane, romanisti e romaniste di tutto il mondo, voglio rassicurarvi sulle mie parole e sul mio pensiero rispetto agli Inni per la nostra amata Roma! La mia voleva essere una forte provocazione per spronare il presidente ed i dirigenti a riportare l’AS Roma alla nostra cultura, rendendola più simile nei contenuti e nei risultati alla nostra grande storia di tifo calcistico, di sportività e di amore. Sempre orgoglioso di essere con voi, uno di voi….per sempre! Gli Inni sono nel cuore e non appartengono più all’autore, ma ad ognuno di noi. Forza Roma”.
Il post purtroppo non ha avuto la reazione che forse il cantante si aspettava di innescare. Ecco perchè ha preferito chiudere definitivamente il discorso attraverso un nuovo messaggio. «Vedo purtroppo che è impossibile parlare della Roma in maniera pura e sincera e molti di voi pensano chissà a quale affare e malaffare ci sia sotto, vi comunico che vi lascio alle vostre dietrologie e alle vostre guerre personali. Chi vuole capire capisca. Io sono Antonello, non ho nessun padrone e soprattutto nessuna paura di esprimere le mie idee. Dico solo Grazie e Forza Roma».
Ernesto De Benedictis