Non bastava la Brexit, l’Inghilterra dice addio amaramente anche all’Europeo 2016.
Rispetto alle questioni politiche, ieri sera la nazionale inglese ha scritto una delle sue pagine più umilianti della storia, con la sconfitta contro l’umile Islanda protagonista di un’impresa folle.
Roy Hodgson ha perso completamente il controllo della squadra con assetti tattici improponibili. Persino i talenti Jamie Vardy e Harry Kane non riescono a dimostrare le stesse potenzialità viste nelle squadre di club. La scelta più sorprendente è stata quella di Wayne Rooney come interno di centrocampo, nella veste improbabile dei vecchi Gerrard e Lampard.
Gli inglesi mostrano sempre di più una decrescita nel corso degli anni, una rosa con ottimi talenti ma senza una guida idonea. La Premier League è considerato il campionato più bello del mondo, ma i risultati deludenti della nazionale sembrano mettere in discussione questa valutazione.
La nazionale inglese non può vantare una storia gloriosa e vincente come quella delle altre potenze europee. L’unico periodo vincente sembra quello legato al trionfo del primo mondiale risalente addirittuta al 1966. Il suo traguardo più recente da ricordare è quello dell’europeo 96′ con il raggiungimento della semifinale.
Da lì in poi, è iniziato un periodo nero dove ancora oggi la nazionale non riesce a riprendersi. Il modo di giocare non è stato mai fluido come tutti speravano. L’addio di Hodgson sembra l’opzione più probabile per rimettere in piedi un progetto ormai morto da anni.