Nonostante le due sconfitte subite, Luciano Spalletti non ha dubbi sui mezzi dei suoi ragazzi in vista dell’andata degli ottavi di finale di Europa League.
“Ci sono tante partite e io nutro fiducia in quelle che sono le capacità dei miei calciatori”, ha dichiarato il tecnico giallorosso alla vigilia di Lione-Roma. “Anche perché ho solo quella strada da percorrere: io non partecipo al disfattismo che ora c’è attorno alla squadra. Ci siamo guadagnati con il sudore questo livello di calcio che stiamo giocando ed è proprio perché ci era costata tanta fatica che vogliamo riprendere quel margine che ci eravamo creati. Sono due sconfitte che fanno male quelle subite, ma per ora sono solo due partite perse e restano tali, poi a fine stagione vedremo se avevate ragione voi o noi. Ora si va avanti con la consapevolezza che abbiamo tutto lì a portata di mano. Abbiamo sì perso quel piccolo vantaggio che ci faceva stare più tranquilli ma la gente forte con la testa forte deve saper sopportare anche queste piccole tensioni in più”.
Nessun alibi, dunque, per permettere alla squadra di trovare la forza fisica e mentale per affrontare un periodo duro, carico di impegni.
“Quando si parla di stanchezza la cosa più importante di cui tener conto è la testa. Se si dice alla squadra che è stanca vuol dire che avranno dei bonus per perdere le partite. Abbiamo giocato con due squadre forti, contro le quali forse abbiamo sbagliato qualcosa ma sono più le cose che ci sono andate contro rispetto a quelle corrette che ci meritavamo”.
Spalletti torna ad affrontare il Lione dieci anni dopo la grande vittoria ottenuta per 2-0 alla Gerland, che all’epoca portò alla qualificazione ai quarti di Champions League. Ma domani sarà tutta un’altra sfida.
“Questo tipo di sfide si gioca considerando anche che c’è una partita di ritorno. Si pensa ai 180 minuti. Partir bene fuori casa da subito, però, diventa un vantaggio importante. E allora si proverà a fare la partita mettendo in campo tutte le attenzioni del caso, ma noi proveremo a giocarcela tentando di vincerla, mantenendo sempre equilibrio”.
L’allenatore giallorosso conosce bene i rivali allenati da Bruno Genesio, una delle migliori realtà del calcio francese.
“Nella sfida disputata contro la Juventus giocarono due buonissime partite. Sarà difficile, perché il livello del campionato francese è salito negli ultimi anni. Quando li affrontammo nel 2007 c’era solo il Lione come squadra forte, mentre ora ci sono anche il PSG, il Monaco, il Nizza: la competitività è salita. Mentre prima c’era la possibilità di sorprenderli, ora sono abituati ad alti livelli sia per il gioco sia per le doti fisiche. Hanno delle qualità indiscutibili e per noi sarà fondamentale non giocare a campo aperto proprio per la velocità che hanno i loro giocatori in attacco. Se lasci grandi spazi a Lacazette lui riesce a sfruttare nella sua totalità le qualità che ha. Si va nel loro campo e si morde forte, oppure si lascia il pallino e si torna nella nostra metà campo. Non serve la via di mezzo che potrebbe dare a loro dei grandi vantaggi”.
Difesa a tre o difesa a quattro? Per Luciano Spalletti conta di più l’equilibrio da contrapporre alla tattica messa in gioco dagli avversari.
“La partita contro il Napoli si è giocata come tante altre, anche se si parte a tre si difende a quattro per non regalare un uomo in fase difensiva dove si rischierebbe di essere schiacciati con più facilità. Per trovare più tranquillità spesso si scalano delle posizioni. Conta poco parlare di linea difensiva. Se io metto bruno Peres a destra come quinto e lo mando ad attaccare il loro terzino sinistro, Rudiger si allarga a destra e quando attaccano loro ci posizioniamo a quattro. Ci mettiamo sempre in condizione di equilibrio per far sì di avere copertura e anche di aver la possibilità di prender campo agli avversari. Il nostro schieramento difensivo dipende sempre dal loro modo di attaccare”.