Calcio, serve una cultura del rispetto: è il monito lanciato dal movimento arbitrale del Lazio in occasione della tradizionale cerimonia dei Oscar 2019 ai migliori arbitri, assistenti, osservatori e dirigenti del comitato Aia di Latina.
Lo sport come mezzo per diffondere la cultura del rispetto e dell’uguaglianza combattendo anche ogni forma di violenza e discriminazione. Lo sport, con le sue regole, rappresenta infatti una grande opportunità formativa per i giovani, quindi per la sua funzione di valvola sociale non deve correre il rischio di esplodere per le pressioni e soprattutto per le esasperazioni che spesso vi confluiscono. I mali del calcio sono tanti, tra i peggiori c’è la mancanza della cultura della sconfitta: la sconfitta non viene interpretata perché non viene accettata, perché il messaggio della vittoria ad ogni costo si sta radicando ad ogni livello ed è presente nella società prima che nello sport, andando alla ricerca di un colpevole e mai di una sana autocritica. Quindi in questi anni è completamente venuta meno la cultura della vittoria, senza la quale non può esserci di conseguenza una cultura della sconfitta.
L’evento a Latina, consumato nella suggestiva location di Villa Meravigliosa e condotto da Cristiano Partuini e Fabrizio Almanza, ha visto la partecipazione di oltre 200 invitati con la tradizionale consegna dei prestigiosi riconoscimenti ai migliori “fischietti” della stagione 2018/2019.
A fare gli onori di casa il presidente provinciale Fiore Pressato, sostenuto da tutti i suoi ragazzi che lo hanno invitato a ricandidarsi alle prossime elezioni, che ha introdotto gli interventi dei numerosi ospiti intervenuti. Ad aprire i saluti è stato il sindaco Damiano Coletta che ha voluto rimarcare proprio il valore del rispetto dentro e fuori il campo.
Tra gli illustri ospiti della serata c’erano Maurizio Gialluisi (Componente del Comitato Nazionale), Sergio Coppetelli (Componente del Settore Tecnico Arbitrale, in carriera ha diretto 64 gare in serie A di cui l’ultima Napoli-Juventus nel 1991, e 81 partite in serie B. Con il collega Tullio Lanese è stato assistente di Luigi Agnolin nella finale di Coppa dei Campioni nel 1988 tra Stoccarda e PSV Eindhoven),
Giulio Dobosz (vice presidente Comitato regionale Lazio), Francesco Di Censo (Aia Pescara), Gianluca Panizza (Aia Albenga). Tutti concordi nel sensibilizzare gli addetti ai lavori a diffondere questi messaggi per educare le nuove generazioni al rispetto delle persone e delle regole, promuovendo anche per le future generazioni dei modelli positivi per contrastare la diffusione di atteggiamenti distruttivi, eccessivi e di violenza sui campi di calcio.
Alla serata non potevano mancare le punte di diamante della sezione “Serratore”, da Veronica Vettorel (assistente Can Pro) a Pietro Dei Giudici (assistente Can B), apparizione fugace per l’ex fischietto di serie A, Claudio Gavillucci, che ci ha confidato a microfoni spenti l’uscita di un suo prossimo libro verità dopo le noti vicissitudini con L’Aia Nazionale.
La sezionale arbitrale di Latina conta ad oggi 168 associati, con 120 arbitri (31 dell’organo tecnico regionale, 88 dell’organo tecnico sezionale, 1 del Calcio a 5), 13 assistenti arbitrali con Damiano Margani e il citato Pietro Dei Giudici punte di diamante della CAN/B, 32 osservatori.
“Per ambire ad arrivare a certi livelli – spiega il terracinese Pietro Dei Giudici, assistente arbitrale e docente – l´impegno è fondamentale. Per raggiungere un traguardo sono indispensabili tanto sudore, tanto allenamento, tanta costanza e tanta pazienza. Per questa ragione è importante educare i giovani allo spirito di sacrificio, che può essere trasmesso non solo nello sport ma anche nella vita quotidiana. Praticare uno sport è uno stimolo a impegnarsi di più anche a scuola e a superare gli ostacoli della vita.
La nostra mission? Credo che lo sport possa avere una funzione e una valenza educativa importanti per i giovani, abituandoli a rispettare regole e comportamenti corretti dentro e fuori il rettangolo di gioco . Mi riferisco anche ad alcuni episodi di bullismo, di violenza e di discriminazione che purtroppo leggiamo troppo spesso sui giornali”.
Al giovane fischietto Tommaso Cifra è stato assegnato il prestigioso trofeo “Serratore” per le sue qualità tecniche che fanno presagire un futuro radioso.
Gli Oscar istituzionali. Premio Serratore: Tommaso Cifra. Premio Montemurro: Mattia Federici. Premio Cavalcanti: Davide Gneo e Michele Nappi. Premio Francioni: Katia Tonello. Premio Granini: Alessandro Capponi. Premio Loffredo: Alex Ferhati. Premio Cinto: Vincenzo Truini. Premio Martella: Giorgio Minniti.
Riconoscimenti speciali. Osservatori arbitrali: Fabio Gennaro, Giovanni Russo, Antonio Fontana. Collaboratore tecnico: Luca Conti. Migliori arbitri dell’ultimo Corso: Federico Iori e Daniel Fargiorgio. Per i 50 anni di tessera Aia: Vincenzo Giorgio. Premio Speciale al vice presidente Gianluca Gennaro.
Organigramma Sezione AIA “Serratore”
Presidente: Fiore Pressato. Presidente Onorario: Michele Serratore Jr. Vice Presidente: Gianluca Gennaro. Segretaria: Federica Calisi. Cassiere: Alessandro Capponi. Consiglio Direttivo: Ezio Albanesi, Fabrizio Almanza, Giorgio Baglieri, Francesco Ercole (referente atletico), Roberto Gennaro, Andrea Longo, Matteo Pressato, Giovanni Russo, Katia Tonello. Referenti comunicazione: Andrea Mantuano, Giuseppe Fidaleo e Matteo Pressato. Referente in Figc: Marco Polese. Referente informatico: Bruno Passone. Collaboratori: Luca Conti (area arbitri), Alessandro Calisi (vice referente atletico), Carmelo Di Spirito (area osservatori), Cristiano Partuini (area arbitri), Tommaso Trillo. Collegio revisori: Simone Caputo (presidente), Diego Mari, Giuseppe Palmiero.