Quello appena trascorso, è stato un fine settimana molto importante per il mondo dei cavalli italiano, nel bene, e nel male. Infatti, Ascot, nel cosiddetto “Super Sabato”, ha visto imporsi con un triplete, il nostro “Frankie” Dettori, che ha dominato letteralmente su tutti gli altri concorrenti con due cavalli diversi. Dapprima, infatti, il 50enne driver milanese, ha vinto con Alpine Star il Queen Mary Stake ed il Coronation Stake, per poi siglare, appunto, il triplete, vincendo, con Palace Pier, il St James’s Palace Stake. Con questa triplice vittoria, “Frankie” Dettori, entra, a pieno titolo nella storia di Ascot, raggiungendo le 73 vittorie dell’irlandese Pat Eddery scomparso nel 2015, ancora tuttavia lontane dalle 116 vittorie della “leggenda” Lester Piggott. A caldo dopo questo suo trionfo, “Frankie”, amatissimo in Inghilterra, dopo peraltro vive stabilmente, tanto da aver ricevuto, nel 2000, il titolo di: “Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico” per meriti sportivi, ha dichiarato al Daily Mail: “Dopo trent’anni finalmente ho vinto tutte le corse Gruppo Uno del meeting, e posso dire di aver conquistato davvero il Royal Ascot. Per quindici anni sono stato dietro a Pat, che era un mio mito, che avevo soprannominato “Dio”, ed anche lui mi riempiva di rispetto che Dio lo benedica.” E dal ricordo di Pat Eddery da parte di “Frankie” Dettori, passiamo ora al secondo evento di questo week end, inerente il mondo dei cavalli italiano, che ha visto spegnersi a Pisa, all’età di 93 anni Franco Triossi, una leggenda dell’equitazione italiana, che fu tra i protagonisti dell’ippica già tra le due guerre mondiali, essendo figlio di Tino, che realizzò, fra le altre cose, l’Ippodromo di Tor di Valle, e cresciuto quindi, possiamo dire, a pane e cavalli. Ci piace immaginare che Franco Triossi, abbia osservato compiaciuto dall’alto, l’ennesima impresa sportiva di “Frankie” Dettori. Complimenti a “Frankie”, che da sabato scorso, è entrato davvero nel novero dei migliori cavalieri di sempre, ed un caro saluto a Franco Triossi, che possa cavalcare in paradiso.
Luca Monti