Dopo il trionfo di Paolo Bettini ad Atene 2004 e l’argento di Davide Rebellin a Pechino 2008 (poi revocato a causa di una squalifica), l’Italia dovette accontentarsi del nono posto di Luca Paolini a Londra 2012 e a Rio 2016 dovette fare i conti con la caduta in discesa di Vincenzo Nibali, proprio mentre lo Squalo era lanciatissimo verso la conquista di una medaglia (probabilmente d’oro). Proprio il ciclista italiano era stato designato come punta dell’Italia per i Giochi di Tokyo, ma il rinvio di un anno a causa della pandemia ha cambiato un po’ le carte in tavola: il 36enne ha faticato terribilmente nell’ultimo anno e mezzo, tanto che il suo posto per le Olimpiadi non è più al sicuro. Davide Cassani è stato molto chiaro nella dichiarazione rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Io voglio portare la formazione migliore come a Rio 2016. In Brasile, Nibali veniva dalla vittoria al Giro, adesso purtroppo la sua situazione è molto più delicata e per colpe anche non sue. Vincenzo è un patrimonio del nostro ciclismo: non lo so, vediamo come sta nei prossimi giorni e quali sensazioni potrà avere. La decisione arriverà per il Tricolore di Imola il 20 giugno“.