L’Alfa Romeo F1 Team Kick ha faticato al circuito australiano dell’Albert Park nel mantenere il ritmo mostrato finora durante il fine settimana. Zhou Guanyu e Valtteri Bottas hanno concluso 17° e 19° in una difficile sessione di qualifiche, con le basse temperature della pista. Le basse posizioni in griglia renderanno il Gran Premio d’Australia di domani una grande sfida: il team avrà bisogno di una buona partenza e di una strategia ambiziosa per risalire tra i primi dieci.
Alessandro Alunni Bravi, rappresentante del Team: “Le nostre indicazioni dalle prove e la valutazione degli aggiornamenti sono state piuttosto positive, quindi è certamente deludente avere entrambe le vetture in Q1. Dobbiamo guardare i dati e capire perché il feeling dei piloti con la macchina è cambiato così radicalmente tra le FP3 e le qualifiche, e capire il miglior piano possibile per la gara di domani. Questa pista non è la più favorevole ai sorpassi, ma lotteremo e cercheremo di recuperare quanto più terreno possibile. I distacchi sono ancora piccoli, quindi speriamo di poter fare una buona partenza e con le giuste chiamate dal muretto, possiamo sperare di poter conquistare qualcosa in questa gara.
Valtteri Bottas, ci spiega: “Gli aggiornamenti che abbiamo portato a Melbourne sembrano funzionare come previsto, quindi non si può negare che ci aspettavamo di più dalle qualifiche. Questo, ovviamente, non è dove volevamo essere, e ci sono sicuramente molte domande su questa sessione di qualifiche. Sembrava che ci mancasse il ritmo e, oltre a questo, ho anche incontrato un po’ di traffico nell’ultimo giro, quando ho sentito il miglior grip delle gomme, quindi non c’era molto altro che potessimo fare. Almeno, partire dal fondo apre alcune opportunità in più con la strategia, quindi vediamo cosa possiamo ottenere durante la gara. Non sono le posizioni di partenza ideali, ma indagheremo su cosa è andato storto e ci riorganizzeremo per riprovare domani”.
Zhou Guanyu, ha detto: “È stata una sessione strana per me, dato che ho trovato un buon ritmo nelle FP3 e poi la macchina si è rivelata completamente diversa in qualifica, esattamente l’opposto di quello a cui puntavamo. È frustrante, ovviamente, non essere lassù, ma credo di aver fatto del mio meglio: non è bastato trovare questi pochi decimi in più per entrare in Q2. Non abbiamo davvero cambiato la macchina dalle FP3 alle qualifiche, eppure la differenza che ho sentito è stata significativa, tanto da farmi cambiare guida. Per quanto riguarda la gara, qui non si sa mai cosa può succedere: ovviamente preferirei partire più avanti in griglia, ma tutto quello che possiamo fare è dare il massimo e mettere in atto una buona strategia per guadagnare posizioni”