È stato bello finché è durato. Dopo sei anni lascia. Quindi iI Gran Premio di Abu Dhabi sarà l’ultimo anche se il numero sei con il quale la C43 farà l’ultima apparizione è di tutto onore. Potrebbe essere questa la frase di commiato che il famoso brand con il biscione trasmette a un mondo che non sente più suo. Una condizione dove i soldi che servono per avere una macchina competitiva sono saliti alle stelle e un livello di tecnologia oltre che di addentellati al potere sempre più alti. L’Alfa Romeo ha lanciato Charles Leclerc.
Ma la scritta ’Alfa Romeo nei nostri cuori’ lasciato dal team Sauber dice molto in questo mondo tecnocratico, di quello che lascia questo brand. Alfa Romeo mancava da trenta anni in Formula Uno. Fu proprio Sergio Marchionne a volere questo emozionante ritorno. Ed un pensiero speciale va proprio a lui, il compianto amministratore delegato del gruppo Fiat. Immancabili i ringraziamenti ai piloti. Charles Leclerc, Marcus Ericsson, Antonio Giovinazzi, Kimi Räikkönen, Zhou Guanyu e Valtteri Bottas hanno tutti lavorato alacremente e coi mezzi che avevano a disposizione per dare tutto, dare il massimo, dare di più.
Si ferma qui quella che era la necessità di vetrina internazionale per “l’Alfa”. Le dichiarazioni dicono che è stata un’esperienza umana e sportiva profonda, ha supportato lo sviluppo dei nostri prodotti con un eccellente ritorno sugli investimenti, ha offerto una potente piattaforma di marketing strategico in tutto il mondo per Alfa Romeo”… Benissimo. Non si capisce allora perché se ne vanno se la visibilità consiste in un benchmark per tutto il gruppo Stellantis.
Ma si chiude con la promessa per cui “Alfa Romeo torni ad appassionare i propri tifosi il prima possibile, quando ci saranno le giuste condizioni” – ha detto Jean Philippe Imparato, ceo di Alfa Romeo. Del resto, troppa vicinanza a Stellantis e alla sua vocazione francese non poteva avere ancora lunga vita.