Bruno Pizzul, classe 1938, si è spento ieri a Gorizia, lasciando un grande vuoto e un’eredità indimenticabile nel panorama sportivo italiano. Giornalista e alpino friulano ha emozionato l’Italia intera con le sue leggendarie telecronache e le sue frasi iconiche. Avrebbe festeggiato tra pochi giorni – l’8 marzo – il suo 87º compleanno. Da trent’anni era iscritto all’Associazione nel Gruppo Alpini di Medea (Sezione di Udine) e amava partecipare agli incontri e agli eventi organizzati dalle penne nere. Aveva svolto il servizio militare negli alpini come ufficiale di complemento nel 1962 congedandosi con la nomina a sottotenente. Richiamato due volte ha conseguito il grado di capitano in servizio ad Aosta. La sua una carriera calcistica invece, nata quasi per caso nella squadra parrocchiale di Cormons ( GO) la “Cremonese”, lo portò alla Pro Gorizia, per passare poi in serie B nel Catania del 1958, come giocatore professionista col ruolo centromediano nell’Ischia ed infine nell’Udinese, dove la sua carriera si interruppe a seguito di una grave infortunio al ginocchio. Dopo l’esordio come calciatore professionista ed il conseguimento della Laurea in Giurisprudenza, si dedicò inizialmente all’insegnamento, per poi entrare in RAI in qualità di giornalista sportivo. Indimenticabile l’urlo di gioia di Bruno Pizzul al 78.minuto per il goal di Totò Schillaci su assist di Gianluca Vialli durante le “Notti magiche” di Italia ’90. Col sue telecronache ha narrato le emozioni del mondo del calcio, tra gioia, dolore e momenti sofferti per oltre tre decenni, dal 1986 con la Coppa del Mondo alle partite della Nazionali, in occasione di cinque Campionati del Mondo e quattro Campionati Europei, sino al 2022 con Italia-Slovenia conclusasi con 0-1.
Pizzul ha anche condotto con successo trasmissioni come: Domenica Sprint e la Domenica Sportiva. Oltre al calcio ha commentato qualche incontro di pugilato, tennis da tavolo, bocce, corse ciclistiche, vela e qualche premio ippico, e dal 1971 al 1976 ha rivestito il ruolo di telecronista televisivo di canottaggio. Ha anche “prestato” nel 2014 la sua voce nel doppiaggio di un cronista sportivo nell’adattamento italiano del film dedicato al grande Pelè.
Innumerevoli le voci di cordoglio ed il ricordo di questa icona del giornalismo sportivo, sia dal mondo del calcio (sui profili social ufficiali) ma non solo…:
«Ha dato al calcio voce ed emozione, con un’eleganza inconfondibile», ( sito ufficiale Fiorentina); « Si è spenta la voce delle nostre notti magiche. Riposa in pace, Bruno», (Juventus sul profilo ufficiale). E poi ancora: «Un uomo con la schiena dritta e una grande amico», così ha commentato Dino Zoff, mentre il giornalista e telecronista sportivo Alberto Rimedio.ha dichiarato: «È stato un maestro assoluto».
Anche l’ANA e il suo Presidente Nazionale Sebastiano Favero, ne ricordano :“ le doti umane da vero alpino, ispirate a sobrietà, passione, simpatia e capacità empatiche ed all’amore per il suo Friuli”; mentre il gruppo USSI FVG e il suo Presidente Umberto Sarcinelli :“piangono la scomparsa del “maestro” Bruno Pizzul, incomparabile collega ed amico che con il suo esempio di correttezza professionale, onestà intellettuale, disponibilità, intelligenza e conoscenza è stato un esempio per tutti noi”. Con queste parole lo ricorda il Governatore della Regione Friuli Massimiliano Fedriga: «Bruno Pizzul è stato un grande uomo e l’incarnazione del giornalismo sportivo. Con la sua voce è stato al fianco di intere generazioni di appassionati di calcio in tutti i momenti di passione che solo l’amore per lo sport è capace di regalare. Oggi se ne va una parte importante della storia del nostro Paese e anche della nostra terra, che lui ha sempre amato profondamente».
E per concludere…: «Tutto molto bello»…. E poi per spiegare un falso avvio di un match: «Partiti! Anzi no, tutto da rifare», esoridiva Pizzul!.
Mandi Bruno ! Fa buon viaggio!
di Daniela Paties Montagner, USSI – Unione stampa sportiva italiana
immagine in evidenza: Bruno Pizzul, © tutti i diritti Ana, Associazione Nazionale Alpini