La mattina di San Biagio (3 febbraio) è tradizione mangiare un pezzetto di panettone benedetto avanzato da Natale, per tenere lontano i malanni e proteggersi dal mal di gola.Biagio di Sebaste, noto come San Biagio (Santo Biasio in alcune varietà dialettali) (Sebastea, III secolo – Sebastea, 3 febbraio 316), è stato un vescovo e santo armeno, venerato come santo dalla Chiesa cattolica (vescovo e martire) e dalla Chiesa ortodossa.
A causa della sua fede fu imprigionato dai Romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana: per punizione fu straziato con pettini di ferro usati per cardare la lana. Morì decapitato.
La chiesa cattolica lo ha dichiarato santo e protettore della gola riconoscendogli un «miracolo». Secondo la tradizione, infatti salvò un giovane da una lisca che gli si era conficcata in gola: Biagio diede al ragazzo morente una grossa mollica di pane che scendendo in gola la rimosse. Per la chiesa Ortodossa la sua memoria cade l’11 cm lo ricorda in una nota Mons. Filippo Ortenzi Arcivescovo Metropolita della Chiesa autocefala Ortodossa Italiana,Biagio conduceva una vita simile a quella del giusto Giobbe: << integra e diritta, avendo timore di Dio e guardandosi da tutto il male >>. Poiché aveva guadagnato per le sue virtù l’affetto degli concittadini, fu eletto vescovo della città di Sebaste. Al tempo della grande Persecuzione, confessò la vera fede ed incoraggiò i santi martiri a condurre fino alla fine il << buon combattimento >>. Egli visitò san Eustrazio nella prigione prima del suo glorioso martirio, e celebrò per lui la Divina Liturgia, poi si preoccupò di raccogliere le preziose reliquie dei Cinque Martiri ( + 13 dicembre ) per trasmetterle alla venerazione del popolo cristiano. Dopo qualche tempo, si ritirò su una montagna dei dintorni, chiamata Argea, e si chiuse in una grotta al fine di elevare a Dio preghiere pure, esente da ogni distrazione. Attirate dal profumo delle sue virtù, come verso un nuovo Adamo, le bestie selvatiche andavano da lui e aspettavano tranquillamente all’entrata della grotta che avesse terminato la preghiera per ricevere la sua benedizione o la guarigione dei loro mali,Il suo prezioso capo è conservato al Monastero di Kostamonitou, al Monte Athos. A Brescia, nel tesoro della chiesa di San Lorenzo, si conserva il reliquiario di san Biagio, con alcuni denti e un osso ritenuti del santo.