“Solo due gocce di Chanel n. 5”. É bastata questa frase, pronunciata da Marilyn Monroe al giornalista che le chiedeva cosa indossasse prima di andare a letto, per trasformare l’essenza di Gabrielle Chanel in leggenda. Chissà se quando si rivolse al noto profumiere Ernest Beaux chiedendogli di realizzare qualcosa di nuovo, Madame Coco poteva immaginare il successo che la fragranza avrebbe avuto. Beaux, che aveva lavorato con la Rallet&Co. di Mosca, servendo fra gli altri anche i Romanov, conobbe Coco Chanel grazie al granduca russo Dmitrij Pavlovic, cugino dello zar Nicola II. La sua fama non deluse le aspettative. Leggenda narra che propose dieci essenze, numerate da uno a cinque e da venti a ventiquattro, fra le quali Gabrielle scelse la quinta, fedele alla richiesta di “un profumo che sappia di donna non di fiori, perché le donne non vogliono profumare come un letto di rose”.
Il 5 diventerà il numero simbolo della fragranza. La scelta della quinta essenza, lanciata proprio il 5 maggio 1921. Pare che al momento di scegliere il nome, Coco Chanel abbia risposto: “Lancio la mia collezione il 5 maggio, quinto mese dell’anno, lasciamogli il numero che porta e questo numero 5 gli porterà fortuna”. E così fu.
Il profumo rivoluzionario, nel quale per la prima volta compaiono le aldeidi che amplificano le note di rosa di maggio e di gelsomino di Grasse, conquistò le donne francesi (e non soltanto) e portò fortuna (tanta) a Gabrielle. Che nel 1924 firmò un contratto con Pierre Wertheimer, proprietario di Les Parfumeries Bourjois, la più famosa casa francese cosmetica del tempo, per creare una nuova società, Les Parfums Chanel, cedendo i diritti della produzione del profumo e la sua gestione a livello internazionale in cambio del 10 per cento delle azioni. Dal 1921 al 1924 il profumo era stato venduto all’interno delle boutique Chanel e sponsorizzato esclusivamente attraverso il passaparola. Per la prima vera e propria pubblicità dobbiamo aspettare il 16 dicembre 1924, sul New York Times, a nome del centro commerciale Bonwit Teller, che allora aveva sede nella lussuosa Quinta Strada.
Chanel n. 5 si diffuse fra le classi abbienti e i ceti medio alti, diventando ben presto uno status symbol. Indimenticabili le scene dei soldati americani che a Parigi facevano la fila davanti al negozio di Coco, in Rue Cambon 31, per acquistare l’esclusiva fragranza e portare un po’ di allure parigina alle loro ragazze americane. Iconiche le serigrafie dal titolo “Ads: Chanel”, dedicate al profumo da Andy Warhol. Unico il flacone, disegnato dalla stessa Gabrielle che optò per una bottiglia semplice, trasparente, in vetro pregiato o in cristallo per i clienti più esigenti. Menzione speciale merita il tappo, più volte modificato nel corso degli anni, fino alla forma attuale in omaggio a Place Vendôme dove, si ricorderà, Madame Chanel abitava avendo affittato una suite al terzo piano dell’Hotel Ritz.
E non è un caso che oltre alla diva di tutti i tempi, Marilyn, anche altri bellissimi volti abbiano incarnato lo spirito della fragranza. Si pensi all’eleganza di Catherine Deneuve e Carole Bouquet; o a celebrità contemporanee come Nicole Kidman e Gisele Bündchen; allo spot realizzato da Brad Pitt nel 2012, primo testimonial uomo della maison; al premio Oscar Marion Cotillard che per Chanel n. 5 è volata persino sulla luna.
D’altronde, sembra che una chiromante l’avesse predetto a Gabrielle: il 5 ti porterà fortuna. Gabrielle, nata proprio sotto il leone, quinto segno dello zodiaco, e come tutte le leonesse forte, indomita, appassionata.
Gaia Pandolfi